Edilizia 4.0, direttiva Case Green, riqualificazione e rigenerazione urbana al centro della terza giornata della manifestazione genovese
Genova – Terza giornata della Genova Smart Week dedicata all’edilizia 4.0 e alla transizione ecologica, con una sessione sulla riqualificazione energetica degli edifici, dagli aspetti tecnologici a quelli normativi.
In particolare Alessia del Vasto, Senior Policy Officer della European Heat Pump Association da Bruxelles ha aggiornato la platea sugli ultimi sviluppi della direttiva “Case Green”, parte del pacchetto Ue Fit for 55, sottolineando come il tempo sarà anche in questo caso l’elemento sfidante di una normativa che, a livello europeo, prevede la riqualificazione profonda di 35 milioni di edifici e la creazione di 160 mila posti di lavoro nel settore edile. In Italia oltre il 60% degli immobili è inserito nelle due classi energetiche inferiori: si tratta di circa 7,5 milioni di edifici e la direttiva prevede di intervenire prioritariamente sul 15% di essi.
L’Ordine degli Architetti di Genova ha evidenziato come la direttiva europea Casa Green non possa essere attuata con le stesse logiche dei bonus edilizi che, sebbene abbiano avuto più positività di quanto gli viene riconosciuto, ha toccato nel nostro territorio numeri del tutto marginali. In tutto questo saranno quindi determinanti i processi che tradurranno i “principi” della direttiva in “norme”, in particolare attraverso l’attesa revisione del Testo Unico dell’Edilizia. La comunità degli Architetti, attraverso il Consiglio Nazionale, sta lavorando alle proprie proposte articolate su un doppio registro: i principi generali e le norme puntuali.
La sessione pomeridiana ha visto a confronto diverse amministrazioni sulla riqualificazione e rigenerazione urbana, ognuno una vision precisa sulla città del futuro.
In particolare il vicesindaco di Genova, Pietro Piciocchi ha evidenziato i progetti in realizzazione per la città: «L’amministrazione è stata proattiva nella ricerca di finanziamenti e si sta mostrando tra le più credibili nella capacità di spendere risorse. Pensiamo al Waterfront di Levante, alla rigenerazione di Sampierdarena, al tunnel subportuale, chiamato a rappresentare una vera svolta per la nostra città, collegato al dibattito sul futuro della Sopraelevata. Abbiamo poi un disegno di ricongiunzione costiera con un grande percorso ciclopedonale di cui fa parte il Waterfront di Ponente, con il prolungamento del parco Dapelo di Pra’ in direzione Voltri grazie allo spostamento dei binari della ferrovia. Poi ancora i Forti, con il progetto della funivia e di rifacimento della sentieristica. Non è un libro dei sogni, in parte sono opere finanziate e abbiamo la grande responsabilità di realizzarle. Serve una grande alleanza con i cittadini».
Pierfrancesco Maran, assessore alla casa al Piano quartieri del Comune di Milano, ha spiegato come l’amministrazione meneghina intenda abbandonare il concetto di periferia riorganizzando parti di città con poli attrattori: «Chi arriva a Milano per risiedervi non cerca prioritariamente un sistema periferico ben connesso al centro, bensì una città policentrica. Non sono processi facili: servono risorse ma, spesso, ci scontriamo con l’opposizione alla nascita di strutture di quel tipo in sedi esterne. Al Corvetto abbiamo pensato di installare un ufficio comunale con centinaia di persone, un avamposto che rende il quartiere città. Così ha senso aprire un ristorante o una mensa. La leva pubblica serve a generare scintille di cambiamento».
Emily Marion Clancy, vicensindaca di Bologna, ha evidenziato l’impegno sul diritto all’abitare: «Si tratta di una delle sfide maggiori della nostra città, dove c’è una crisi abitativa strutturale per i prezzi inaccessibili. Abbiamo varato l’operazione sfitto zero nelle case popolari e, attorno alla casa, costruiremo servizi di orientamento al lavoro e attenzione alla salute, rigenereremo gli spazi esterni e i cortili, utili per l’abbattimento delle isole di calore. L’idea è renderli luoghi aperti con musei e aule studio. La casa, quindi, come struttura attorno a cui si costruiscono operazioni di rigenerazione urbana. Stiamo installando comunità energetiche, immaginando quartieri eco-compatibili, per unire giustizia sociale alla giustizia ambientale: la casa diventa empowerment della cittadinanza».
Domani protagonista della prima parte della Genova Smart Week la MaaS con case study sulla città di Genova, Firenze, Milano e Torino. Sarà anche occasione per un aggiornamento sul PUMS. Il pomeriggio continuerà con gli hosted event START4UP e Agrotech e (Bio)Economia Circolare per lo Sviluppo Locale.