Aziende più sostenibili, più competitive e un ambiente più pulito questa è la prospettiva dei prossimi vent’anni.
Il Decreto Ministeriale Energy Release 2.0, introduce un meccanismo innovativo per il triennio 2025-2027 che mira a sostenere le imprese energivore italiane attraverso prezzi calmierati dell’energia elettrica. Una svolta significativa per il settore industriale e per il percorso di transizione energetica del Paese. Entro il 2030, il 65% dei consumi elettrici sarà coperto da fonti rinnovabili, con l’installazione di circa 130 GW di nuova capacità. Come dice Fabio Zambelli, direttore del Consorzio Esperienza Energia, la riduzione dei costi energetici da più di 110 €/MWh a 65 €/MWh e l’incentivazione delle fonti rinnovabili, pongono le basi per un futuro più green e competitivo per l’industria italiana. |
Bologna – Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha definito qualche giorno fa il prezzo calmierato dell’energia elettrica per le imprese energivore, passato da più di 110 €/MWh a 65 €/MWh. Contestualmente, ha aperto il bando per l’assegnazione dell’energia elettrica alle imprese.
Il Decreto Ministeriale del MASE del 23 luglio 2024, n. 268, noto come “DM Energy Release 2.0”, ha introdotto un meccanismo innovativo per il triennio 2025-2027 che mira a sostenere le imprese energivore italiane attraverso prezzi controllati dell’energia elettrica. Il costo dell’energia per le imprese energivore ha una forte incidenza sul loro fatturato tanto da renderle poco appetibili rispetto alla concorrenza degli altri Paesi, che invece, hanno costi quasi dimezzati. Il decreto mette insieme il binomio competitività e sostenibilità: le aziende potranno accedere a prezzi calmierati a condizione che si impegnino a realizzare nuova capacità da fonti rinnovabili, come impianti fotovoltaici, nei prossimi 20 anni. “Con circa 5.000 imprese energivore che consumano il 25% dell’energia elettrica nazionale, – asserisce Fabio Zambelli, direttore del Consorzio Esperienza Energia (CEE) – la misura risponde all’esigenza di abbattere gli extracosti energetici, migliorando così la competitività sui mercati internazionali. Attualmente, i costi dell’energia in Italia sono quasi il doppio rispetto a Paesi come Francia, Germania e Spagna. A questo si aggiungono la priorità nell’accesso a superfici per installare impianti rinnovabili e incentivi economici per nuovi investimenti sostenibili”. Siamo da anni per molte aziende un partner strategico per le imprese che vogliono diventare energeticamente sostenibili – continua Zambelli – . Questo nuovo decreto, che rappresenta una svolta importante per il settore, richiede un’attenta analisi e una corretta interpretazione per sfruttare appieno le opportunità offerte. E’, infatti, aperto il bando aperto per l’assegnazione dell’energia elettrica alle imprese.” Obiettivi del provvedimento L’obiettivo principale è sostenere la transizione verso fonti energetiche rinnovabili, in linea con il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) 2024. Questo prevede che, entro il 2030, il 65% dei consumi elettrici sia coperto da fonti rinnovabili, con l’installazione di circa 130 GW di nuova capacità. |