“Grazie all’aumento dei tassi BCE, siamo riusciti praticamente a sconfiggere l’inflazione dell’area euro ma, se la Banca centrale non interverrà rapidamente abbassandoli, rischiamo di cadere in una recessione, cosa che fino ad ora fortunatamente non era successa”. A lanciare questo allarme, è stato Carlo Cottarelli, già commissario per la revisione della spesa pubblica in Italia e direttore del Dipartimento Affari Fiscali del Fondo Monetario Internazionale, dal palco del Sicily Business Forum, organizzato da Plurimpresa in collaborazione con Performance Strategies e giunto quest’anno alla seconda edizione
L’evento, patrocinato dalla Città metropolitana di Catania e dal Comune di Catania e giunto quest’anno alla seconda edizione, ha dato la possibilità alle centinaia di aziende presenti di confrontarsi e fare networking per individuare soluzioni innovative e individuare le strategie migliori per promuovere l’intera economia siciliana e del Sud Italia. Tra i temi che sono stati al centro del dibattito: sostenibilità e l’ambiente, i nuovi modelli d’impresa e gli scenari economici, nonché le strategie e tecnologie per l’innovazione d’impresa.
Come spiegato dall’economista, di fronte a oltre 400 aziende in presenza e duecento in diretta streaming, “la vera ragione che sta spingendo Christine Lagarde, Presidente della Banca centrale europea, a esitare rispetto all’assunzione di questa decisione – che sembra sarà adottata il prossimo giugno – è il fatto “al momento i cosiddetti ‘falchi’ del nord Europa sono in una posizione molto forte all’interno della BCE perché nel 2021 la Lagarde scelse di seguire la linea delle ‘colombe’, che chiedevano tassi bassi, e i risultati (ndr. aumento inflazione) hanno dato loro torto”.
Oltre a Carlo Cottarelli, sul palco del Sicily Business Forum si sono avvicendati decine di speaker per parlare di rilancio, sostenibilità, innovazione, digitalizzazione e valorizzazione del capitale umano di una delle aree con più potenziale del Paese ma che sconta divari sedimentati nel corso della storia che ne imbrigliano la capacità realizzativa.
“Sono particolarmente orgoglioso – ha detto Attilio Parisi, Founder & CEO di Plurimpresa S.r.l. – di riscontrare anche in questa seconda edizione la partecipazione attiva di imprese, associazioni di categoria, professionisti e istituzioni che con la loro presenza dimostrano ancora una volta condividere il valore di questo evento per il territorio, contribuendo alla generazione di un sistema virtuoso di relazioni capace di innescare sinergie ed opportunità per le aziende e le nuove generazioni”. Marcello Mancini, Ceo & Founder di Performance Strategies che è artefice, insieme a Parisi di questo evento, ha messo l’accento, nel corso del suo intervento, sul fatto che stiamo vivendo in un contesto di “policrisi”, con una serie di crisi diverse che si intersecano amplificando gli effetti e che ciò è indispensabile fare per disinnescarle è “cambiare il mindset. Per questo – ha evidenziato – noi di Performance Strategies cerchiamo di portare in Italia a parlare di innovazione le menti più brillanti del Paese”.
Una delle menti scelte oggi per parlare del tema della leadership è Fabio Capello, uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio italiano italiano, che ha condiviso con la nutrita platea riunitasi a Catania la sua ricetta per il successo: “essere umili, rispettosi, studiare e aggiornarsi costantemente, essere fedeli ai propri valori, saper ascoltare le opinioni di chi si ha intorno seppure nella consapevolezza che, alla fine, nelle decisioni si è sempre soli e che ogni giorno vieni giudicato su qualunque cosa: da come ti comporti quando vinci a quando perdi, come ti comporti con Ronaldo così come con uno della primavera”. Rispondendo alla domanda di Safiria Leccese in merito a chi tra gli allenatori del panorama attuale incarni il suo modello di leadership, Capello ha risposto: “Considerato quello che ha fatto a Napoli, direi Luciano Spalletti”.
Il Sicily Business Forum è stata anche un’occasione per parlare del ruolo dell’Intelligenza artificiale nella transizione delle aziende: “In questo mondo in rapido cambiamento, con la quantità di informazioni digitali a disposizione e che devono essere assorbite, serve uno strumento potente e preciso”, ha detto Angela Pietrantoni, Founder di Word Protection Forum, CEO & Co-Founder KELONY First-Rating Agency. Tuttavia, “Per utilizzare efficientemente l’IA bisogna lavorare intensamente con la propria intelligenza”, ha sottolineato Marco Civinini, CEO di IA International Advisors Progetti di crescita ed espansione internazionale, rivolgendosi anche a chi l’IA la sviluppa che “deve essere capace di trasformare la propria competenza verticale in competenza trasversale”.
L’Intelligenza artificiale può, quindi, essere uno strumento che aumenta la produttività e la qualità, ma che mancherà sempre di quella capacità, tutta della mente umana di “saper calibrare il mix chimico degli interlocutori”, che permette di “tradurre quello che si dice in un vantaggio per l’altro”, come sottolineato da Paolo Borzacchiello, Co-founder di HCE, Human Connections Engineering, ed esperto di intelligenza linguistica applicata al business, nell’intervento sull’intelligenza linguistica che ha chiuso il Forum.