La bilancia dei pagamenti delle regioni può essere caratterizzata da squilibri nelle partite reali, compensati da flussi finanziari. L’analisi del libro collega gli interscambi tra le regioni e con l’estero da un lato, con i canali di finanziamento privati e pubblici dall’altro. Ogni capitolo esamina un aspetto degli avanzi o dei disavanzi di una regione con l’esterno e i meccanismi di finanziamento.
Si tratta di un’analisi strutturale da cui emerge come, nel periodo 1995-2005, la Puglia sia tra le regioni con il più elevato rapporto medio annuo negativo tra bilancia commerciale con l’esterno e PIL regionale (-18,8%), ossia si caratterizza per una forte propensione all’importazione di beni da altre aree. In particolare, in media la Puglia presenta un saldo dell’interscambio commerciale lievemente positivo verso l’estero (0,9%), ma fortemente negativo verso le altre regioni italiane (-19,7%), ossia l’interscambio regionale è prevalentemente orientato all’interno.
Il settore turistico registra invece un surplus. Nel periodo 1996-2005 il rapporto medio annuo tra bilancia turistica con l’esterno e PIL regionale è infatti pari al 0,7%, con una preponderanza dei flussi turistici interregionali rispetto a quelli di provenienza estera.
Un segnale positivo proviene anche dal mercato del credito: il rapporto tra prestiti e raccolta è superiore al 100% anche nel 2008, anno di inizio della crisi globale.
Dalla ricerca emergono dunque alcuni spazi di miglioramento per la Puglia. Innanzitutto, la regione potrebbe beneficiare di un rafforzamento della presenza sui mercati esteri, che potrebbe consentirle di neutralizzare, almeno in parte, il suo squilibrio commerciale. In secondo luogo, la Puglia potrebbe migliorare la performance già positiva del settore turistico, facendone una importante leva per lo sviluppo del territorio.