Se ci dovessimo soffermare a questa semplice domanda la risposta sarebbe “si”, funziona. Nel senso che è attiva. Il Deputato PD Marco Causi nei giorni scorsi ha presentato una interrogazione nella quale si chiedevano lumi sulla Banca e se stesse funzionando e le risposte da parte del Tesoro se vogliamo sono andate oltre quanto ci si aspettasse.

In pratica il Tesoro ha ammesso abbastanza candidamente che La Banca, per quella che era la sua mission, è fallita, ma la stessa l’ha rimodulata facendo credito alle grandi aziende che “investono” al sud e ai dipendenti di Poste Italiane. In modo diverso, il Partito Democratico e il Partito del Sud si sono chiesti perché tenerla ancora aperta e come tenerla aperta. Ecco le considerazioni rispettive:

 

Banca del Mezzogiorno, Causi: “Il Governo intervenga”

Il progetto originario sulla Banca del Mezzogiorno ha subìto un pericoloso deragliamento. Lo ha detto oggi il Governo durante il question time in commissione Finanze, rispondendo all’interrogazione del deputato Marco Causi, capogruppo Pd, che chiedeva : “Che fine ha fatto la Banca del Mezzogiorno, quel fantomatico istituto bancario pubblico che tanto fortemente volle, nel 2010, l’allora Ministro Tremonti come foglia di fico per nascondere l’impianto anti-meridionalista delle politiche del Governo Berlusconi-Bossi?
“Il Governo – spiega Causi – ha confermato le nostre preoccupazioni: nessun Tremonti Bond per il Sud è stato emesso, nonostante il trattamento fiscale privilegiato, la Banca del Mezzogiorno eroga credito soprattutto alle grandi imprese, e non alle piccole e medie, mentre l’attività in maggiore sviluppo è quella dei prestiti ai dipendenti di Poste Italiane, sul quinto dello stipendio. C’è da domandarsi se fosse necessario creare un istituto bancario pubblico per organizzare normali attività bancarie per i dipendenti di Poste Italiane. Ancor più grave appare la situazione se ricordiamo che i rappresentanti del MEF nel Consiglio di Amministrazione della banca si sono dimessi – secondo la stampa per divergenze di opinioni con il management – e che la Banca del Mezzogiorno, dopo aver assorbito Mediocredito centrale, gestisce per conto del Governo, il Fondo centrale di garanzia. Il Governo – conclude Causi – si èimpegnato ad approfondire l’esame della situazione nella Banca del Mezzogiorno. Noi vigileremo affinché il progetto sia ricondotto alle sue missioni pubbliche originarie, perdute per strada”.

(Comunicato Stampa del Partito Democratico)

La Banca del Mezzogiorno, ma forse intendevano l’orario di sportello

L’Onorevole toscano Marco Causi del Pd ha avuto il merito, nei giorni scorsi, di riaccendere i riflettori sulla fantomatica Banca del Mezzogiorno, banca pubblica voluta e annunciata dal Governo Berlusconi e, in particolare dal Ministro Tremonti per “risollevare le sorti del sud”.
Anzi di più. Se andiamo oggi sul sito della banca, che poi diventa un sottosito di Poste Italiane ecco cosa troviamo scritto in pompa magna: “Banca del Mezzogiorno nasce per sostenere i progetti di sviluppo delle PMI del Mezzogiorno aumentando la disponibilità di credito a medio – lungo termine”.
Ebbene, Marco Causi, ha chiesto al Ministero del Tesoro che fine avesse fatto il progetto e se questo stava andando avanti.
Da quanto apprendiamo il Governo con estrema chiarezza e quasi con candore ha dichiarato più o meno nella sostanza che: nessun “Tremonti bond” è stato emesso a favore del sud, che il progetto per quelle che erano le sue finalità iniziali è fallito “perché sono cambiate le condizioni economiche”, che la Banca eroga fondi solo alle grandi aziende (del Nord diciamo noi e non solo noi) che investono nel meridione (in realtà realizzano opere appaltate al sud), ed eroga prestiti ai dipendenti di Poste Italiane.
Il Partito del Sud si chiede se questo sia il modo di intervenire nel Sud Italia e se è pensabile che ci sia una banca pubblica, pagata dai contribuenti che operi in questo modo, facendo tra l’altro credere nelle sue pagine descrittive che sta aiutando le PMI del Mezzogiorno.
Se lo Stato Italiano non comprende che l’investimento vero nel sud è quello che consente a imprese e imprenditori del sud, con sede legale a sud, con cuore e testa a sud di crescere allora vuol dire che ci si riempie la bocca di sud e le tasche di altre zone d’Italia.
E ci chiediamo anche se e quale sia stata la reazione a queste comunicazioni da parte di tutti quegli onorevoli che al sud prendono il loro voto, ma che presto dimenticano…
E ci chiediamo: se la mission della banca è fallita, perché e per chi bisogna tenerla ancora in piedi ?
A questo punto non ci resta che pensare che la Banca del Mezzogiorno non sia stata pensata per indicare un’area geografica, ma semplicemente l’orario di sportello.
Segreteria Nazionale del Partito del Sud

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