Si è aperto con il benvenuto dei padroni di casa, il presidente della sezione di Mf della LNI, Lorenzo di Candia, e il presidente di Gespo, società costruttrice del Marina del Gargano, Gianni Rotice, il convegno “Evoluzioni economiche nel Golfo di Manfredonia” che si è svolto domenica 27 marzo 2011 all’auditorium di Palazzo dei Celestini.
Di Candia ha messo in evidenza la necessità che si è posta per la città e il territorio di passare da una economia industriale, che si è rivelata a suo dire fallimentare, ad una economia turistica che può far leva sulle ben più elevate potenzialità della risorsa “mare”.
Gianni Rotice, in qualità di imprenditore, ha richiamato l’attenzione sulla scommessa che la realizzazione del porto turistico Marina del Gargano rappresenta per il territorio: “stiamo lavorando guardando al futuro, nonostante il momento di crisi, le accresciute difficoltà per l’accesso al credito, e una serie di imprevisti registrati in corso d’opera: è vero che il porto è stato cofinanziato con risorse pubbliche rimodulate dal II protocollo aggiuntivo al contratto d’area, pari a 19,5 milioni di euro, ma tale somma corrisponde a circa un terzo dell’intero investimento…somma che, oltretutto, materialmente non è stata ancora erogata. E intanto abbiamo dovuto fare i conti con la rivisitazione dei canoni demaniali che ha aumentato di 4 volte il titolo concessorio inserito nel piano finanziario, portato a oltre 500mila euro all’anno che già versiamo alla Regione da diverse annualità”.
Stuzzicato dal riferimento al contratto d’area e alle aspettative deluse, il sindaco Angelo Riccardi, dopo l’indirizzo di saluto, ha invitato a non fare analisi sommarie e a concentrarsi sulle moltissime risorse del territorio sulle quali fare sistema. “C’è il tempo per recuperare i ritardi, c’è una classe dirigente in grado di farlo e imprenditori –ha detto- che stanno dimostrando coraggio e lungimiranza come quelli che hanno investito nel Marina sostenendo uno sforzo economico importante e impegnativo”.
Gaetano Falcone, commissario dell’Autorità Portuale, ha anche accennato alle opportunità di sviluppo legate al turismo crocieristico: “un settore –ha dichiarato– molto più produttivo del diporto e da non sottovalutare affatto se consideriamo che Manfredonia ha tutte le infrastrutture per avviare il traffico crocieristico”.
E se per il consigliere regionale PD Franco Ognissanti il territorio deve “riappropriarsi della propria vocazione turistica”, per il collega PdL Giandiego Gatta “al sostantivo “sviluppo” devono accompagnarsi tre aggettivi: serio, duraturo, sostenibile: solo così –ha sostenuto- Manfredonia, la Capitanata e tutto il Gargano possono raccogliere la sfida e far decollare l’economia”.
“Una riflessione più compiuta sul contratto d’area –ha dichiarato il parlamentare PD Michele Bordo– ci porta inevitabilmente a considerare questo strumento una grande opportunità che ha permesso di avere anche il Marina del Gargano grazie alle risorse recuperate dai protocolli aggiuntivi”.
Dopo il saluto del presidente della Provincia di Foggia, on. Antonio Pepe, sono intervenuti i relatori. L’ing. Pierpaolo Fabbri, socio della Lega Navale di Manfredonia, è entrato nel tema “Distretto turistico del Golfo: quale pianificazione per un progetto integrato” come barca che entra in porto silenziosa, sospinta da vele in cui alita un leggero. La sua notoria passione per la nautica e la pesca sportiva e soprattutto il suo grande amore per il mare al quale dedica quasi tutti i momenti di libertà dagli impegni lavorativi e familiari, gli hanno consentito di approcciarsi in maniera meno razionale e fredda al nuovo disegno di una Manfredonia che anela a costruire col mare un rapporto nuovo. Senza l’ausilio di plastici, slide o ricostruzioni al computer con sofisticate tecniche informatiche, Fabbri ha fotografato la città che tutti vogliamo, fornendo nel contempo validi suggerimenti per una pianificazione, supportati dalla sua consolidata esperienza professionale.
Il prof. Nicola Costantino, rettore del Politecnico di Bari, invitato a parlare del mare come risorsa da ripensare, ha introdotto la sua relazione con una analisi swot ovvero con l’individuazione dei punti di forza, debolezza, opportunità e minacce di cui tener conto per il raggiungimento dell’obiettivo: “tre i principali punti di forza di questa città: avere già tre importanti strutture portuali; essere sede di autorità portuale, essere dotata di un molo industriale altifondali. La pesca –ha detto- è da considerarsi un’opportunità, mentre la concorrenza e il mancato coordinamento a livello territoriale possono configurarsi come minacce. All’analisi del professore non sono sfuggiti elementi di tipo antropologico o sociologico su cui è altrettanto importante lavorare: occorre superare un deficit culturale per recuperare il rapporto con il mare al quale si continua a guardare con diffidenza forse perché ancora troppo associato all’idea di fatica e pericolo. Sulla nascita di porti e approdi turistici e sull’aumento del numero dei posti barca, del tutto insufficiente in provincia di Foggia, il prof, Costantino si è espresso in termini più che positivi citando innumerevoli esempi di località, province e regioni che hanno investito in questo settore”.
Il prof. Emilio Becheri, considerato uno dei maggiori esperti di turismo, ha parlato dei “mutamenti della nautica da diporto nell’ultimo ventennio: percezione e realtà turistica”. Direttore della rivista Turistica (trimestrale scientifico di Economia, Management e Marketing) fondata nel 1992 e autore di numerosi rapporti e studi per conto di regioni, tra cui la Puglia, province, associazioni di categoria e imprese, Becheri è il coordinatore del <<Rapporto sul turismo italiano>>. Dal 1981 svolge attività didattica nelle principali università italiane; attualmente insegna Economia dei beni e delle attività culturali presso l’Università di Firenze. Il suo contributo al convegno è stato prezioso: “oltre alla portualità –ha ricordato- conta pure il bacino di riferimento: bisogna alimentare il turismo di transito e la nautica da diporto e controbilanciare una domanda di posti barca che è ancora solo stanziale: una domanda, quest’ultima, che indubbiamente porta a un innalzamento della qualità della vita ma che non porta un grosso contributo economico”.
Enrico Bertacchi, responsabile della gestione e dello start up dei porti, ha acquisito una conoscenza approfondita e capillare del mondo della nautica italiana ed internazionale, grazie a 20 anni di collaborazione con lo Yacht Club Costa Smeralda e con lo Yacht Club Porto Rotondo e all’esperienza come amministratore delegato di diverse marine italiane. E’ a.d. di “Marine Partners”, società nata nel 2005 con l’obiettivo di aggregare le migliori professionalità del mondo della nautica per offrire al mercato risorse e competenze in materia di servizi e consulenza per la nautica a 360 gradi. La sua professionalità e le sue competenze sono approdate anche al Marina del Gargano”. Interessanti spunti di riflessioni sono scaturiti dalla relazione su “La portualità turistica post crisi e le potenzialità di Marina del Gargano”.
Tra gli ospiti del parterre il comandante della compagnia Carabinieri di Manfredonia, Federico Fazio, il comandante in 2^ della Capitaneria di Porto, Giancarlo Salvemini, il luogot. Matteo Falcone, comandante del reparto navale della Tenenza della Guardia di Finanza, il sottoten. Felice Manfredi del corpo militare della Croce Rossa Italiana, il m.llo Mauro Basta in rappresentanza della Polizia Municipale, il vicesindaco di Manfredonia Matteo Palumbo, gli assessori Antonio Angelillis, Annarita Prencipe e Damiano D’Ambrosio, il presidente del Rotary Michele Lomuto e il past president Lions Manfredonia Host Salvatore Guglielmi.
“Il mare –ha ribadito il presidente Di Candia- è una grande risorsa economica per la Puglia, che ha bisogno di nuove infrastrutture e di politiche integrate: programmazione e coordinamento per rendere più competitivi i territori della costa, sostenibilità e difesa dell’ambiente e sinergie tra gli attori dello sviluppo economico ed enti pubblici che concorrono al perseguimento di obiettivi condivisi e declinati nel rispetto degli interessi prioritari della collettività”.