A Limassol (Cipro),  durante la conferenza organizzata dalla presidenza cipriota, i ministri europei per la Politica Marittima, e la Commissione europea rappresentata da Josè Manuel Barroso e dalla Commissaria Maria Damananki, hanno adottato, per far fronte alla creazione di crescita e occupazione nel settore marino e marittimo, un’agenda europea. Sono trascorsi cinque anni dall’avvio della politica marittima integrata dell’Unione Europea e sia gli stati membri, sia la commissione hanno espresso la convinzione che un approccio dinamico e coordinato in materia di affari marittimi possa rafforzare lo sviluppo dell’economia blu dell’UE, garantendo al tempo stesso il buono stato ecologico dei mari e degli oceani.

La Commissione ha evidenziato nella recente iniziativa “Crescita blu”, dunque,  un’agenda marina e marittima a sostegno della strategia “Europa 2020”, che si focalizza su quei settori che hanno un forte potenziale di crescita e di creazione di nuovi posti di lavoro, in particolare l’energia marina rinnovabile, l’acquacoltura, la biotecnologia blu, il turismo costiero e l’estrazione di minerali marini.

I cinque settori marittimi interessati sono stati selezionati dalla Commissione che ha tracciato un quadro della dimensione economica e dell’occupazione nei settori marino e marittimo in Europa, facendo una analisi delle direzioni da intraprendere e uno studio sul dove esista un particolare potenziale innovativo di crescita occupazionale.

Da uno studio della Commissione è emerso che, il principale settore di attività marittime è il settore del turismo costiero, seguito a ruota dal turismo da crociera. Inoltre si può affermare che nei prossimi anni è previsto un raddoppio annuo della capacità installata di energia oceanica a livello mondiale dovuta ad un abbassamento dei costi tecnologici delle tecnologie legate al moto ondoso e alle maree.

Per quanto riguarda l’attività estrattiva di minerali marini dovrebbe crescere  da quasi 0 a 5 miliardi di euro nei prossimi dieci anni, mentre l’acquacoltura dell’UE potrebbe contribuire a diffondere una dieta sana se si riuscisse ad uguagliare il tasso di crescita registrato al di fuori dell’UE, ed infine il settore della biotecnologia blu dovrebbe diventare un fornitore di massa con prodotti quali cosmetici, generi alimentari, medicinali ecc.

L’invito dei Ministri alle Istituzioni europee e agli Stati membri è quello di sviluppare condizioni adeguate che permettano all’economia blu di garantire il sostegno alla ricerca e alla conoscenza dell’ambiente marino, una cooperazione efficiente sotto il profilo dei costi in materia di sorveglianza e tutela marittima, la formazione nel settore marittimo, una maggiore capacità di pianificazione dello spazio marittimo nonché un’ulteriore attuazione della Direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino.

“I mari e gli oceani possono svolgere un ruolo determinante nella ripresa economica dell’Europa. Il messaggio trasmesso dalla dichiarazione odierna è chiaro: dobbiamo sfruttare il potenziale offerto dall’economia blu dell’Europa”, è quanto dichiarato dal presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso.

La responsabile per gli Affari marittimi e la pesca, la Commissaria Maria Damanaki, ha dichiarato: “Per tradurre nei fatti le prospettive e le opportunità di crescita dell’economia marittima occorre il contributo di tutti … le istituzioni, gli Stati membri e le regioni, il settore, le PMI e la società civile. Essere in grado di lavorare insieme per ottenere i migliori risultati è un segno di maturità e la politica marittima costituisce il veicolo ideale per dare impulso all’economia blu in Europa“.

Attualmente l’economia blu ricopre un ruolo di importanza per l’Europa. Si stima un valore aggiunto lordo di circa 500 miliardi di euro, che entro il 2020 raggiungeranno i 600.  L’occupazione nel settore dovrebbe passare da 5,4 a 7 milioni durante lo stesso periodo. A tutto questo va aggiunto che il 75% del commercio estero europeo e il 37% degli scambi all’interno dell’Europa si svolgono tramite il vettore marittimo.

Il baluardo di salvezza dell’Europa è dunque rappresentato dai mari e dagli oceani.

Il mare offre una serie di opportunità, l’UE dispone di vari strumenti che possono creare un valore aggiunto a quanto viene già svolto dagli Stati membri e dal settore, quindi bisogna percepire e cogliere tutte le opportunità sia di crescita e sia di occupazione sostenibili per riuscire a superare la crisi finanziaria ed economica attuale.

Per fare tutto ciò occorrono una serie di iniziative che esplorino e sviluppino il potenziale del turismo costiero e marittimo, l’energia degli oceani, la biotecnologia blu, l’attività estrattiva di minerali marini, gli orientamenti strategici in materia di acquacoltura. Tutte queste iniziative dovranno essere intraprese da tutti gli Stati membri.

 

di Orazio Buonamico

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