Ci siamo chiesti nelle scorse settimane se ci fosse al sud la possibilità di avere degli istituti di credito in grado di essere degli interlocutori delle aziende meridionali al fine di favorire uno sviluppo reale del tessuto economico non puntando solo a valorizzare i capitali, ma anche e, diremmo soprattutto, le idee e gli uomini.
Ci eravamo anche detti che le banche presenti al Sud oggi, per la stragrande maggioranza, sono banche che hanno la loro direzione non nel mezzogiorno, ma in altre zone d’Italia. Per questi motivi ci è sembrato difficile che potessero essere attente alle istanze delle imprese che volessero intraprendere nel mezzogiorno perché esse si basano su regole e valutazioni prettamente contabili e basate sulle garanzie date da capitali e proprietà piuttosto che su uomini e idee. In pratica banche al servizio del capitale e non dei territori.
Non è un segreto per nessuno che il costo del credito nel Sud Italia è molto più alto anche se il Governatore Draghi in uno dei suoi rapporti dice che ormai il divario tra nord e sud si è colmato al “netto del rischio”. Al netto del rischio, appunto, il che significa che non si è colmato affatto. E, fino a quando le valutazioni sul credito si faranno solo sui numeri sarà molto difficile una rinascita meridionale.
Con sorpresa, ma anche un po’ da ignoranti, negli ultimi tempi abbiamo scoperto che ci sono delle banche che possono dare delle risposte al mezzogiorno e più in generale ai territori, queste banche, sono le BCC (Banche di Credito Cooperativo), istituti di credito che hanno all’interno del loro stesso statuto “l’impegno” a favorire gli uomini e le attività degli uomini.
Come ha più volte dichiarato alla stampa, ad esempio, Amedeo Manzo, presidente della giovane Banca di Credito Cooperativo di Napoli: “non ci possono essere buone banche in un territorio non florido” per cui è chiaro che una banca deve puntare ad aiutare chi su quel territorio intraprende.
Sempre secondo Manzo “le banche le fanno gli uomini … e il rapporto tra il cliente e la banca deve essere buono. Le banche in pratica devono parlare con le persone e capirne le necessità”.
“Le banche devono essere attente all’uomo e alle sue idee”.
Le banche, possiamo quindi concludere, non si devono perdere dietro la burocrazia, ma devono puntare a conoscere a fondo i propri clienti, del resto, è dimostrato che hanno molte sofferenze in più le banche la cui valutazione del credito verso i clienti non è effettuata sul territorio di residenza degli stessi che non le banche che effettuano queste valutazioni e controlli direttamente sul territorio.
In definitiva essere “sul posto”… Conviene !
di Michele Dell’Edera
http://micheledelledera.wordpress.com