“Siccome tutto va molto disperso, perché la gente mette un po’ di soldi in banca, un po’ di soldi nella polizza, un po’ di soldi nei fondi d’investimento, va un po’ sperso, c’è un problema di garanzia delle singole offerte. Non possiamo essere noi consumatori e risparmiatori a decidere se è meglio quello o meglio quell’altro – spiega Giuseppe De Rita, presidente Censis a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24 intervenendo nel dibattito sulle banche e sul risparmio in Italia – Ci vuole, non dico un albo, ma ci vuole una graduatoria di reputazione in coloro che offrono gestione del risparmio che oggi non esiste”. E che soprattutto non obblighi a diventare per forza responsabili come se si fosse degli azionisti, sottolinea Minoli. “Come se stessimo facendo speculazione. Io non sono uno speculatore se apro un conto corrente in banca. Già se prendo una obbligazione so che è più delicato, ma sul mio conto corrente bancario…”, prosegue De Rita. “Abbiamo tanto urlato su Giuliano Amato quando ci levò dalla tasca in una notte lo 0,25% sui conti correnti, dicendo che era un furto, oggi invece è ancora più preoccupante la cosa. Quindi c’è un problema. Io ritengo ad esempio che tutti coloro che fanno seriamente gestione del risparmio, per esempio Assogestioni, che non sono persone, ma enti e strutture solide, dovrebbero prendere loro la responsabilità di dire: facciamo un documento tutti gli anni in cui diciamo che questi sono i riferimenti affidabili. Altrimenti stiamo in mano agli spicciafaccende”.