Bari – «La costruzione del gasdotto non può vedere marginalizzata, o peggio esclusa, l’imprenditoria espressione del territorio. La comunità e le istituzioni lo leggerebbero come l’ennesimo atto di colonizzazione infrastrutturale ai danni del territorio». E’ con questa istanza che il presidente di ANCE Puglia, Nicola Delle Donne, indirizza una lettera sulla vicenda TAP alla Presidenza del Consigli dei Ministri e al Ministero dello Sviluppo Economico.
«Nella convinzione che la realizzazione del gasdotto TAP – scrive Delle Donne – non confliggesse con l’ambiente e con la spontanea vocazione al turismo, come ANCE Puglia abbiamo sempre espresso il nostro favore affinché il territorio individuato venisse inserito nelle più ampie dinamiche di sviluppo rivenienti da un investimento di tale importanza».
«La costruzione del gasdotto deve essere un’occasione importante, non solo per riconoscere e promuovere le capacità operative delle imprese pugliesi, ma anche per offrire un contributo non indifferente all’occupazione», si legge nella lettera.
«Non possiamo continuare a ignorare i dati allarmanti di un Sud Italia mortificato da una crisi senza precedenti – aggiunge il presidente di Ance Puglia Delle Donne, all’indomani della diffusione dei dati economici di Confindustria e Srm sull’economia del Mezzogiorno –, secondo i quali nei primi nove mesi del 2014 hanno chiuso mediamente ogni giorno 326 imprese meridionali, con 700mila posti di lavoro perduti negli ultimi sette anni. Chiediamo, quindi, al Governo un incontro affinché si individuino delle modalità per il coinvolgimento delle imprese del territorio nei lavori del gasdotto TAP, offrendo alla Puglia una reale occasione di sviluppo e rilancio».