«È necessario attivare quanto prima le risorse dei fondi strutturali e FAS del periodo 2007-2013, che rappresentano i principali strumenti a disposizione per lo sviluppo del Mezzogiorno e il rilancio della politica infrastrutturale delle regioni del sud Italia, indispensabile per la ripresa dell’intero Paese. Purtroppo sino a oggi l’Italia ha accumulato ritardi inammissibili nella programmazione 2007-2013; a fine dicembre 2011 l’Italia risultava il penultimo paese in Europa per l’utilizzo dei fondi strutturali; solo la Bulgaria ha registrato un livello di spesa più basso».
Sono queste alcune delle dichiarazioni di Salvatore Matarrese, presidente ANCE Puglia, intervenuto all’incontro con Fabrizio Barca, Ministro per la coesione territoriale, tenutosi oggi nella sede di Confindustria Bari/BAT. «Si tratta complessivamente di 80 miliardi di euro – ha aggiunto Matarrese – di cui 32,5 miliardi destinati allo sviluppo infrastrutturale. Di questi ultimi circa 5,6 miliardi di euro sono destinati alla realizzazione di opere in Puglia».
«Per accelerare la spesa – ha aggiunto il presidente dei costruttori pugliesi – auspichiamo che sia adottato rapidamente il decreto ministeriale di esclusione del cofinanziamento nazionale dei fondi strutturali europei dal Patto di stabilità interno; ci auguriamo che questa proposta si possa estendere a comuni e province attraverso la nettizzazione del cofinanziamento su base pluriennale. La Puglia è infatti la regione italiana più penalizzata dai vincoli del Patto (il 67% degli enti contro una media del 30% a livello nazionale) e quindi più rallentata nella spesa. Sarebbe opportuno adattare gli obiettivi di spesa fissati per il 2012, rendendoli compatibili con le regole di finanza pubblica e le specificità territoriali; estendere la governance nazionale e la logica dei contratti istituzionali di sviluppo alla programmazione dei fondi FAS, da inserire nel Piano di azione e coesione. Inoltre, date le scarse disponibilità di cassa del FAS per il 2012, sarebbe doveroso chiarire il quadro degli interventi che possono essere finanziati e avviati, dando priorità a cantieri più urgenti, come le scuole e le zone ad alto rischio idrologico. Inoltre si potrebbe istituire una struttura tecnica di missione per la programmazione, l’attuazione e il monitoraggio dei piani infrastrutturali e una task force in grado di proporre soluzioni operative per accelerare le realizzazioni».
«È necessario – ha concluso Matarrese – attuare una strategia integrata di sviluppo urbano sostenibile, politiche per la rigenerazione e la riqualificazione urbana nell’ambito del nuovo quadro strategico nazionale 2014-2020 e prevedere in materia di infrastrutture, programmi di finanziamento sostenibili ed equilibrati tra grandi, medie e piccole opere».