Ancora una volta si sta tentando di demolire uno dei settori più importanti di tutto il Meridione. Negli ultimi giorni, Sergio Silvestris eurodeputato del Pdl, da Bruxelles, con un’interrogazione parlamentare, ha chiesto un intervento della Commissione europea per sollecitare l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (ente statale che ha compiti di svolgimento delle funzioni di organismo di coordinamento e di organismo pagatore nell’ambito dei fondi Ue ai produttori agricoli) a erogare i pagamenti per le domande Pac 2011.
L’Agea, infatti, sta ritardando senza motivazioni ufficiali i pagamenti in favore degli agricoltori, previsti entro lo scorso 30 novembre. Ritardi forse dovuti a questioni interne all’ente che, assieme agli incrementi fiscali introdotti dall’ultima manovra del Consiglio dei Ministri, stanno mettendo in ginocchio tutto il comparto in un momento già delicato per i prezzi dei prodotti agricoli in caduta libera. Tutto questo nonostante l’ assoluta regolarità delle pratiche presentate dagli agricoltori.
“Si interroga la Commissione – si legge nell’interrogazione di Silvestris – per sapere se intende verificare le ragioni per cui l’Agea sta procedendo in enorme ritardo ai pagamenti per le domande Pac. Si chiedono inoltre quali provvedimenti intende assumere la Commissione per far sì che gli agricoltori ricevano le erogazioni il prima possibile”.
Siamo alle solite: i produttori agricoli sono in gravi difficoltà, non certo per negligenza da parte loro, ma per ragioni e per colpa di qualcuno, che non sta svolgendo in modo appropriato le proprie funzioni.
Bisogna ribadire che la maggior parte delle imprese agricole senza queste risorse sono in una situazione economica critica, in quanto con l’attuale fase di stallo non hanno la capacità economica di poter programmare le loro scelte di investimento per l’anno corrente.
Nonostante l’attuale crisi internazionale che travolge tutta l’Italia, ci si interroga perché il governo italiano non interviene in modo tale da poter garantire dei diritti agli agricoltori e soprattutto perché siano sempre i giovani agricoltori a dover pagare per negligenza di altri.
Orazio Buonamico