E\’ in corso da settimane il dibattito sull\’aumento delle tariffe postali che ha messo in ginocchio parecchi editori e parecchie testate che facevano dell\’invio per posta uno dei loro cavalli di battaglia. Non solo contro questa ipotesi si sono mobilitate anche tantissime associazioni, diocesi, organizzazioni, che inviavano ai propri soci milioni e milioni di giornali e riviste a tariffa agevolata. E\’ stato calcolato che, con l\’aumento, per un solo invio, un\’organizzazione potrebbe arrivare a spendere anche quanto fino ad ora speso in un anno.
Su questa problematica siamo assolutamente solidali con gli editori, ma quando sentiamo dire che per risolvere la crisi dell\’editoria, che non è dovuta solo all\’aumento delle tariffe postali, ma a un sistema che, evidentemente, non funziona, bisogna mettere una microtassa sulle connessioni ad internet, siamo totalmente e ferocemente contrari.
L\’Editoria in Italia ha goduto e gode di provvidenze di ogni genere e se oggi c\’è bisogno di salvare le tantissime esperienze editoriali del nostro Paese, bisogna farlo studiandosi qualcosa di diverso rispetto al cercare qualche altro \’\’pollo" da spennare. Per anni, ad esempio, ed ancora oggi, la stampa on line è esclusa da qualsiasi provvidenza, come non è possibile scaricare la pubblicità che viene realizzata on line. Ebbene perchè oggi, proprio internet, dovrebbe essere la scialuppa di salvataggio per molte realtà che hanno visto la rete sempre come il nemico da battere, e un po\’ con la puzza sotto al naso.
I commenti sono chiusi.