Abbiamo in qualche maniera circostanziato l’ascesa delle azioni finanziarie negli Usa così come in tutto il mondo : pensate in Italia al titolo Unicredito, che è passato da 0,67 € a 1,822 di venerdì 24 aprile . La domanda che in molti si pongono è la seguente: se la crisi è prossima alla fine, o meglio, se il peggio è ormai alle spalle, possiamo tornare ad investire in azioni e/o fondi azionari? E le tanto vituperate azioni bancarie, continueranno a salire molto più del mercato? Ovviamente la risposta è complessa. In finanza c’è una “parolaccia” il cui acronimo è CDS, Credit Default Swaps che spesso viene utilizzato con la funzione di una polizza assicurativa o copertura per il sottoscrittore di un’obbligazione; analogamente al nostro assicuratore che ci richiede un premio per il furto della nostra macchina maggiore se l’ autovettura è “ a rischio” , il valore del CDS esprime la rischiosità di un’obbligazione. Nella tabella seguente vediamo l’andamento delle principali azioni finanziarie in termini % dall’inizio dell’anno, il valore dei CDS a fine anno, e quello pre pasquale rispettivamente in terza, seconda e prima colonna: se il mercato azionario sta premiando le azioni finanziarie, e quindi la nostra macchina presenta un rischio furto inferiore, perché il CDS aumenta e quindi il nostro assicuratore ci chiede molti più soldi per il furto dell’auto? Allarghiamo la nostra analisi anche agli altri settori – grafico 1-: se aumentano i prezzi azionari di una ottima società X e di una pessima società Y, perché il differenziale di rendimento delle obbligazioni private, le X (AAA) e le Y(BBB) rispetto ad un titolo del Tesoro Usa, quindi free-risk, è vicino ai massimi? Forse Zio Paperone pensa che qualche X e molte Y possano fallire? Archimede……AIUTOOOOO!!!
Fonti: bespokeinvest ; St.Louise Fed
di Massimo Russo
Consulente finanziario