Alle 8:30 del 1° ottobre 2020, all’altezza del Teatro Mediterraneo di viale Fortore, mentre gruppi di studenti attraversano i Campi di Diomede a piedi e in bicicletta per raggiungere l’università, alla fermata del tram, confusi ai “colletti bianchi” diretti al POINT, scendono i tecnici armati di palmare per cominciare il turno alle Officine Grandi Riparazioni. Laddove si controllano i vagoni che, ogni giorno, trasportano circa 15 mila persone dal Gargano, da San Severo, da Manfredonia, da Cerignola e da Lucera verso Foggia e viceversa.
Questa suggestiva “visione” si è materializzata, ieri sera, nell’aula del Consiglio comunale di Foggia mente il project manager del Piano strategico di area vasta “Capitanata 2020”, Francesco Paolo Affatato, e il coordinatore del Piano Urbano della Mobilità, Stefano Ciurnelli, sintetizzavano il frutto di circa un anno di lavoro.
Il forum è stato introdotto dal sindaco di Foggia, Orazio Ciliberti, e dall’assessore provinciale alla Pianificazione strategica, Leonardo Di Gioia. Il primo, rappresentate dell’Amministrazione capofila di “Capitanata 2020”, ha ricordato quanto centrale sia il tema della mobilità per il futuro di tutte le comunità. Il secondo ha spiegato con quale indifferenza ai colori politici l’Amministrazione provinciale stia coordinando la pianificazione dello sviluppo della Capitanata.
Erano presenti, tra gli altri, anche gli assessori foggiani all’Urbanistica Michele Salatto, alla Mobilità Giulio Scapato, ai Lavori pubblici Franco Mercurio, al Bilancio Angelo Benvenuto, all’Ambiente e turismo Raffaele Capocchiano, al Personale Raffale Nuzzi. Il presidente del Consiglio comunale Emilio Piarullo e i consiglieri Franco Landella, Pino Lonigro, Leonardo Marino, Alberto Urbano. I vertici di Ferrovie del Gargano con in testa il patron Vincenzo Scarcia, il rettore eletto dell’Università Giulio Volpe, il segretario generale della Camera di Commercio Matteo Di Mauro e il segretario generale della CISL Emilio Di Conza.
È stato Affatato a introdurre le scelte della pianificazione strategica che, stamattina, cominceranno a essere snocciolate alla Regione Puglia, intrecciando con il Nucleo di Valutazione degli Investimenti Pubblici un lavoro di perfezionamento che durerà circa 90 giorni. Per il capoluogo significa puntare tutto sulla qualità urbana, sulla cultura, sul rafforzamento di funzioni direzionali e sulla grande area industriale di Incoronata: “Sintetizzando alcune delle dorsali che riguardano specificatamente Foggia -ha spiegato il project manager-, significa la realizzazione di un grande parco urbano, ribattezzato Campi di Diomede, nell’area dell’ex Ippodromo dove si valorizzi il sito archeologico; uno snodo di un sistema degli ipogei urbani; un centro direzionale dove stanno sorgendo il Polo integrato per lo sviluppo economico e la Cittadella dell’Economia; analoghe funzioni più indirizzate alla logistica nel polo dell’ASI Incoronata”.
Il cuore del forum era però dedicato al PUM, che è urbano e di area vasta perché, come ha spiegato Ciurnelli, non esistono “potenzialità della provincia senza Foggia e non esistono potenzialità di Foggia senza la provincia”. L’idea madre di “Capitanata 2020” è realizzare una rete di funzioni urbane attraverso tutta l’area vasta, come se il sistema dei 31 Comuni associati nel Piano strategico fossero un’unica grande città metropolitana: “Dove si può scegliere –ha detto il progettista del PUM- di abitare sulla costa o sui Monti Dauni senza patire un decremento di servizi”.
Fra i servizi chiave ci sono proprio i trasporti: oggi, ogni giorno Foggia è attraversata da 650 autobus e 45 mila veicoli privati; all’ora di punta di inizio giornata, 27 mila persone usano l’auto privata, 2.200 prendono un autobus extra urbano, 2.400 un autobus dell’ATAF e appena 400 il treno. Considerando che, nel territorio dell’area vasta, 100 mila veicoli privati si muovono lungo le direttrici ferroviarie, si capisce quale spinta indirizzi alla scelta del treno, anzi del treno-tram per migliorare la qualità della vita degli individui e delle città.
Per far capire cosa significa la tecnologia del treno-tram, Ciurnelli ha mostrato un viaggio sulla Zurigo-Stoccarda, selezionando fotografie di luoghi urbani e della Foresta Nera che potevano sovrapporsi a viali foggiani e a località come Calenella. Il convoglio è treno quando viaggia sui percorsi extra urbani, anche al fianco dei velocissimi Eurostar, diventa tram quando entra in città.
Per il capoluogo, la scelta comporta grandi trasformazioni nell’area della stazione centrale, la realizzazione della Nuova Michelangelo intorno alla città, già prevista nel Documento programmatico preliminare al PUG, una stazione Foggia Ovest verso Lucera e Foggia Est verso Manfredonia, la realizzazione di una rete viaria moderna tutta con piste ciclabili.
Soprattutto, però, il treno tram consegnerebbe una città nuova, nei tempi di vita e nella qualità dell’aria, considerando che, per esempio, toglierebbe da Corso Garibaldi i 500 autobus che ogni giorno l’attraversano.
Quanto costa? Costa 7-8 milioni di euro a chilometro e il progetto potrebbe svilupparsi da un minimo di 5 a un massimo di 12 chilometri. Quanto tempo occorre per realizzarlo? Per il traguardo minimo occorrono 3-4 anni perché “si agirebbe su tracciati che già esistono”, ha spiegato Ciurnelli, ricordando la grande tradizione foggiana che si rivitalizzerebbe portando nuovo lavoro specializzato alle Officine Grandi Riparazioni e invertendo l’attuale declino ferroviario.