In questo strano autunno dalle notti terse ed asciutte, nel cielo di Cassino da qualche sera, è spuntata una stella a tre punte. Ha il bagliore intermittente di una luce riflessa e tiene vive le speranze di operai e famiglie, le cui sorti sono strettamente legate a quelle del locale maxi stabilimento della Fiat. E’ una stella famosa, è una buona stella. Ha i colori della bandiera tedesca. Si chiama Mercedes.
Sergio Marchionne e la sua Fiat non finiscono di stupire. Questa volta è davvero grossa. La prestigiosa casa automobilistica tedesca potrebbe affidare la costruzione dei modelli classe A e B alle maestranze della casa torinese, sulla base del know how sviluppato con quelli della nostra classe C (Bravo, Grande Punto e Croma).
Un’altra svolta nell’azione globale del nuovo management guidato dall’amministratore delegato italo-canadese. Non più una produzione legata esclusivamente ai marchi di casa, ma l’incremento delle attività produttive, razionalizzando l’utilizzo degli impianti e mettendo sul mercato capacità, tecnologia e forza lavoro. Anche a disposizione della concorrenza. Perché no, se questo vuol dire garanzia di occupazione, integrazione delle risorse umane e stimolo alla crescita derivante da nuove sfide?
Lo stabilimento di Cassino rappresenta un vero polo d\’eccellenza nella globalità del sistema produttivo automobilistico. Un modello unico in Europa, sotto il profilo del processo e delle tecniche di produzione. Fin dai primi anni dalla sua nascita esso ha avuto un ruolo di punta: a partire ad esempio dall’introduzione, per la prima volta, del sistema robot-gate. La novità tecnologica protagonista, in seguito, dell\’automazione degli stabilimenti automobilistici in tutto il mondo.
Qui la Fiat ha deciso di investire per supportare tecnologicamente e qualitativamente Fiat Croma. E ha sviluppato, appositamente per la nuova vettura, un innovativo modello di produzione, basato su un mix equilibrato di automazione avanzata e intervento umano, per il controllo della qualità e della sofisticata tecnologia di Fiat Croma".
I tedeschi, consapevoli di essere scoperti sul segmento, hanno fatto due conti e, con ritrovato coraggio, hanno deciso di mettere da parte orgoglio e amor di patria, e di avvalersi di chi sul campo dimostra competenza e lungimiranza strategica. Ancora una stella sul petto di Sergio Marchionne.
di Antonio V. Gelormini