\"\"Vacanze finite, si ricomincia. C’è da scrivere la Finanziaria. Seguendo la traccia assegnata del risanamento dei conti pubblici. Ma il partito della spesa, come lo definisce Lamberto Dini, non ha affatto deposto le armi. I coltelli sono stati affilati durante l’estate e, per evitare imboscate e malintesi, il super ministro dell’Economia, Tommaso Padoa Schioppa, decide di giocare d’anticipo e avverte: “Dovremo agire in clima di tregua fiscale. Nuove risorse possono essere trovate, ma avendo già tirato abbastanza la corda dell’imposizione, non resta che far ricorso all’amaro calice del taglio alla spesa”.
 
Note stridenti per le orecchie sensibili di molti titolari di dicasteri. Vincenzo Visco lo aveva stigmatizzato qualche giorno fa: “Sono tutti pronti a dire la propria, su cosa poter fare con le risorse provenienti dalle maggiori entrate registrate dal fisco. Ma tutti altrettanto pronti a dileguarsi, quando si parla di taglio alle spese dei diversi portafogli ministeriali”. E Padoa Schioppa è su questo chiodo che intende battere il martello della Finanziaria, che si appresta a predisporre di concerto con i colleghi di governo e le parti sociali.
 
 A quanti hanno già messo gli occhi sul cosiddetto nuovo tesoretto, col preciso obiettivo di rivedere le misure concordate prima della pausa vacanze, avverte con estrema franchezza: “Non facciamoci illusioni. 4 miliardi incassati in più, rispetto al Dpef di giugno, non possono definirsi strutturali. Sono un buona notizia per quest’anno, ma non è detto che si ripetano nel 2008. Pertanto, inutile immaginarne una destinazione ad incremento o allargamento della spesa”.
 
Rivolti all’ala più radicale della maggioranza, Romano Prodi e Tommaso Padoa Schioppa si apprestano ad un approccio decisamente più laico. La predisposizione della nuova Finanziaria non riunirà gli interlocutori, per una evangelica distribuzione dei pani e dei pesci. Contagiati da passione veltroniana, li inviteranno kennedianamente a dimostrare come ognuno di loro conti di contribuire al reperimento di risorse, attraverso i tagli che vorranno opportunamente suggerire.
 
Pare che ad avere il sonno agitato non siano soltanto Ferrero, Bertinotti e Di Liberto, ma anche dalle parti di Mastella, Della Valle e non pochi altri ministri, ancora in vacanza, si avvertano già dolori reumatici e fitte alle giunture. Intanto, Alberto Bombassei, vice presidente di Confindustria e proprietario della Brembo, ha regalato al ministro dell’Economia un grande freno a disco, di quelli che usa la Ferrari. Pare sia stato lo stesso ministro a chiederglielo, in vista degli allunghi insidiosi da rintuzzare nel prossimo autunno.
di Antonio V. Gelormini

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