Sono 49 e coinvolgono circa 4000 aziende le proposte di promozione di distretti produttivi avanzate alla Regione Puglia da imprese e parti sociali entro la prima scadenza del 28 febbraio 2008, ai sensi della legge regionale n. 27 del 3 agosto 2007. “Si tratta di proposte che si orientano su dimensioni sia regionali che territoriali e che in più casi si muovono in ambiti settoriali identici. Adesso toccherà alla Regione valutarne i requisiti, selezionarli, in qualche caso aggregarli e quindi approvare entro i prossimi giorni le proposte più valide e più qualificate”.
Salvatore Castrignano, segretario provinciale della CGIL di Foggia, puntualizza così lo stato dell’arte sull’importante processo di riorganizzazione e riqualificazione delle politiche industriali e di sviluppo produttivo avviato con la legge regionale che promuove la costituzione dei distretti produttivi.
“Probabilmente il numero dei distretti produttivi ammessi e quindi autorizzati in questa prima fase sarà di molto inferiore alle istanze presentate non supererà la decina. Tuttavia ciò non escluderà altre ipotesi per le prossime scadenze e soprattutto non annullerà gli effetti importanti della grande animazione che nel mondo produttivo si è determinata con la legge regionale sui distretti produttivi. Insomma anche nella nostra Regione e quindi nel nostro territorio si è aperta una fase nuova nelle politiche produttive e industriali”.
I distretti sono destinati in ogni caso “ad elevare il livello funzionale ed organizzativo dei nostri sistemi produttivi locali -prosegue il segretario della CGIL di Capitanata-. Di poco o di tanto, spetta a noi stabilirlo con le nostre azioni, a partire dalla capacità delle imprese di stabilizzare la spinta aggregativa che ha consentito a centinaia di esse anche in Capitanata di unirsi nelle proposte presentate”. La provincia di Foggia ha offerto un importante contributo a questa fase di svolta nelle politiche produttive territoriali e settoriali. “Tra i diversi comparti produttivi candidati a diventare ed organizzarsi in distretti, il territorio di Capitanata è fortemente presente e determinato ad acquisire la leadership in quattro di essi: ovviamente l’agroalimentare, ma anche quello turistico, quello ittico e il marmifero”, spiega Castrignano.
“La sfida dei distretti produttivi consisterà nel saper orientare e mettere in rete tra loro le azioni future di imprese, parti sociali, istituzioni verso la concreta e tempestiva realizzazione delle priorità già assunte unitariamente da tutti gli attori dello sviluppo in Capitanata, il che ha prodotto gli effetti positivi sulle prospettive e le potenzialità di crescita recentemente riconosciuti per la nostra provincia anche da importanti società internazionali di analisi finanziarie come Moody’s”.
“Grazie anche ai distretti produttivi bisognerà quindi fare sintesi, integrare, valorizzare e potenziare i migliori risultati ottenuti in Capitanata in campo produttivo ed infrastrutturale con il metodo della concertazione e della programmazione negoziata –conclude Castrignano-; sostenere in modo strategico e strutturale l’internazionalizzazione e l’innovazione, fare della creazione di nuova occupazione stabile e qualificata la missione sociale prioritaria del nostro territorio, legando ogni nostro processo di crescita alla affermazione della legalità e all’impiego delle eccellenti risorse umane di cui disponiamo tra le giovani generazioni”.