Il report rileva che l’aumento delle spese in ads e il traffico in calo fanno salire il cost-per-visit di oltre il 9%. Anche che la frustrazione online è aumentata e impatta 2 visitatori su 5
Milano – Le stime indicano che, nel 2024, la spesa dedicata agli annunci digitali supererà i 740 miliardi di dollari, eppure traffico online, consumo e conversioni sono tutti in calo, come riporta il Digital Experience Benchmark 2024 di Contentsquare. Secondo il report, il 55% dei siti ha registrato un volume minore di traffico, il 58% ha visto un calo nel consumo e le conversioni sono scese del 5,5%. Leader mondiale nell’analisi della digital experience, Contentsquare evidenzia anche come il 40% di tutte le visite online include elementi di attrito evitabili, tra cui errori Javascript, lentezza di caricamento delle pagine e rage clicking.
“Con il calo del volume di traffico in tutto il mondo e un incremento di quasi il 10% nel cost-per-visit, ormai ogni visita è fondamentale,” sottolinea Jean-Christophe Pitié, Chief Marketing and Partnerships Officer di Contentsquare. “Da precedenti ricerche di mercato, sappiamo che gli utenti lasciano i siti a causa di elementi di attrito che potrebbero essere eliminati, come la lentezza nel caricamento delle pagine e il rage clicking.”
Eliminare le cause di frustrazione resta quindi una priorità in tutti i settori, ma gli sforzi fatti per ottimizzare la performance delle app su dispositivi mobili stanno dando i loro frutti. Sono state proprio le app a registrare un aumento rilevante dell’engagement nel 2023 (14 pagine visualizzate per sessione rispetto alle 13,8 dell’anno precedente) e una conversion rate del 5,6%, tre volte quella del traffico web da mobile.
“L’attenzione ormai si è spostata sui dispositivi mobili,” continua Jean-Cristophe Pitié. “Le app hanno registrato un maggiore engagement quest’anno, ma l’esperienza da mobile ha il potenziale per essere ottimizzata ancora viste tutte le informazioni che siamo in grado di raccogliere sul comportamento e le preferenze dei clienti”.
Gli highlight del nuovo Benchmark di Contentsquare:
Gli utenti mobile preferiscono le micro-visite
Anche se nel Q4 del 2023 i dispositivi mobili si sono aggiudicati il 70% del traffico totale, il tempo di navigazione è minore del 60% rispetto a quello da desktop. Queste micro-visite contribuiscono al calo della conversion rate e mettono in luce la distanza tra le aspettative dei consumatori e l’esperienza mobile web offerta oggi.
Sì al traffico a pagamento: Paid Search genera 4 volte più conversioni rispetto a Paid Social
Un terzo del traffico totale registrato durante l’anno è stato generato da fonti a pagamento, una cifra che sale al 36% nel caso di nuove visite. Per quanto riguarda il traffico su dispositivi mobili, poi, la percentuale sale ancora al 40%, due volte più alta rispetto a quella desktop. Paid Social è stato uno dei pochi canali a registrare un aumento di traffico nel 2023, sullo sfondo di un calo generale. Tuttavia, si tratta di un traffico che fatica a generare conversioni, soprattutto rispetto a quello Paid Search che invece ha una conversion rate 4 volte superiore. Secondo il report, le visite provenienti da social hanno un intento più debole e una bounce rate del 41% più alta rispetto a quelle provenienti dagli annunci di ricerca. I visitatori che arrivano al sito da un social, infatti, potrebbero aver inavvertitamente toccato il link spinti da uno storytelling accattivante o da un influencer, ma senza il giusto intento che invece è presente negli utenti che cliccano su un annuncio.
Il costo della frustrazione
Il modo migliore per sprecare il valore delle visite? Far sentire frustrati gli utenti. Un sito che registri performance negative in termini di velocità di caricamento (più di tre secondi) e risposta alle interazioni utenti rischia di ridurre il proprio engagement del 15%.
Il rage clicking, cioè cliccare su un item o pulsante più di tre volte in due secondi, continua a essere un fattore di frustrazione importante, presente nel 5,5% di tutte le visite online.
Il report completo è disponibile qui.
Metodologia
Il Digital Experience Benchmark ha analizzato più di 43 miliardi di sessioni e 200 miliardi di pagine visualizzate in 3.590 siti web.
I 10 settori analizzati sono:
- Beni di consumo (CPG)
- Energia, Utenze e Costruzioni
- Servizi Finanziari
- Manifatturiero
- Media
- Retail
- Servizi
- Software
- Viaggio e Turismo
- Telecomunicazioni
Il Digital Experience Benchmark raccoglie una serie di dati aggregati e anonimizzati che fanno luce sulla digital performance. L’aggregazione dati segue rigide procedure per garantirne l’anonimato. Tra queste, anche requisiti specifici per le dimensioni del campione di analisi, la diversità e la coerenza interne, per essere certi di presentare informazioni credibili e affidabili, prive di rischio di concentrazione.
Per essere inclusi nell’analisi, i siti web devono essere stati online e attivi nel periodo di riferimento, cioè da ottobre 2022 a dicembre 2023. Per quanto riguarda le analisi del periodo corrente, la timeframe di riferimento è il Q4 2023. Sono state applicate altre misure di igiene dati per garantire calcoli accurati.