Roma – In un momento in cui il nostro Paese ha urgente esigenza di rialzarsi e di individuare nuove strategie di crescita e sviluppo, desideravo segnalarti il rientro in campo e il rilancio di “Meraviglia Italiana” (www.meravigliaitaliana.it), un progetto nato nel 2010 ed avviato in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, con il patrocinio di Camera dei Deputati, Presidenza del Consiglio dei Ministri-Ministro della Gioventù e Ministro del Turismo, Ministero dei Beni e Attività Culturali, oltre quello di numerose Regioni ed Enti locali. Progetto che oggi si rilancia imboccando nuove strade.
L’obiettivo è lo stesso. Far scoprire nuove ricchezze “nascoste” del nostro Paese, “Meraviglie Italiane” che non ci si immagina, oltre quelle che tutti conosciamo, indirizzando l’iniziativa in particolare alle giovani generazioni e a tutti coloro che desiderano fare un tuffo nella storia, nell’arte, nella bellezza e nell’unicità di questo nostro straordinario Paese. Un contributo, insomma, perché sempre più persone possano scoprire e godere di questi altri nostri tesori, che suscitano sorpresa e meraviglia. E con ciò, lo stimolo all’acquisizione di competenze professionali e all’avvio di percorsi di iniziativa imprenditoriale.
Accedendo alla pagina http://www.meravigliaitaliana.it/it/Proponi/ è possibile proporre una “Meraviglia” scelta tra i settori dei beni culturali, delle manifestazioni e tradizioni, delle eccellenze enogastronomiche, dei paesaggi e punti panoramici, dei siti culturali, al fine di censirle, raccontarle, promuoverle e in ultimo “premiarle”, farle apprezzare dal grande pubblico.
“Meraviglia Italiana”, iniziativa senza alcuna finalità di lucro, è nata per portare alla luce, svelare e promuovere con una narrazione nuova, l’identità, l’unicità, l’eccezionalità dell’Italia, quindi per raccontare il suo immenso patrimonio storico, artistico e culturale con le sue innumerevoli (talvolta inespresse e sovente non troppo apprezzate) ricchezze, e per stimolare lo sviluppo di una più forte coscienza civica sulla necessità e opportunità di tutelare e valorizzare i “beni pubblici”. Un compito “ideale” entusiasmante, coinvolgente, esaltante, che negli anni ci ha dato grandi soddisfazioni oltre alla concretezza di un’importante performance che ha di fatto “illuminato” da diverse prospettive la “vetrina” del Belpaese con le sue tante “meraviglie”, connettendole al territorio e a sempre nuovi fruitori.
Oggi “Meraviglia Italiana” si mette ancora una volta al servizio del Paese, continuando in questa sua opera di valorizzazione del patrimonio nazionale, ma dovendo e volendo reinventarsi alla luce dei profondi cambiamenti economici e sociali mondiali. Ma comunque fedele alla propria mission, imboccando perciò con decisione altre strade virtuose ritenute utili a “leggere” e sostenere i suoi obiettivi di sempre, e a stimolare la propria utenza ad affrontare con decisione e coraggio l’inedito scenario economico e competitivo che ci attende. In tal senso, ecco allora un deciso passo avanti: l’impegno per la valorizzazione del Made in Italy.
Non solo storia, arte, cultura. Le nuove circostanze impongono una altrettanto incisiva azione di “Meraviglia Italiana” per la valorizzazione di settori chiave come l’artigianato e l’enogastronomia, l’italianità all’estero: quelli che poi esprimono altrettanto bene chi siamo e cosa sappiamo fare di eccellente, straordinario, inimitabile, e la nostra celebrata capacità creativa, che da grande tradizione sa diventare presto e bene innovazione e risorsa.
Il “bollino” di Meraviglia Italiana certifica così la bellezza e l’unicità di tante nuove realtà italiane, ne favorisce la riscoperta e la promozione nazionale ed internazionale.
Posizione geografica invidiabile, clima mite, patrimonio storico, artistico e culturale senza pari al mondo. La naturale vocazione economica italiana è il Turismo, con arte, cultura, eventi e gastronomia a fare da ineguagliabile corollario, mirabilmente sintetizzati in tanti luoghi disseminati sulla penisola, talvolta poco conosciuti.
Oltre il programma di censimento, schedatura, certificazione\votazione delle nuove Meraviglie territoriali, artistiche e culturali nazionali, il nuovo obiettivo progettuale è uno screening, una selezione, un approfondimento e una certificazione delle “Meraviglie Italiane nel Mondo”, che consentirà, intanto e appunto, di internazionalizzare efficacemente l’iniziativa, e poi di gettare (finalmente) nuova luce, ponendo sotto la lente di ingrandimento “opere e giorni” degli italiani oltre confine. Di scoprire e raccontare impegno, fantasia, creatività, organizzazione, e ancora unicità, del genio italico nei cinque continenti. Ciò, con immaginabile beneficio di nuova immagine per il Sistema Paese, e di nuove opportunità di interrelazione, aggregazione, crescita, per i fruitori e i protagonisti del progetto, quindi per il “pubblico” dei giovani italiani in cerca di strada e di prospettive. Tutto questo in un contesto di lavoro oramai assolutamente globalizzato, informatizzato, e che pretende competenze e formazione extraterritoriali per garantire effettiva concorrenzialità.
L’altro ambito su cui si punta decisamente è: “Meraviglia Italiana del Gusto”: sterminato e pressoché inesauribile “viaggio” tra le immense ricchezze del Made in Italy enogastronomico, in particolare alla scoperta e al racconto del rapporto stretto tra “prodotto” e retroterra che lo genera. Scoperta e racconto dei tanti “territori del gusto” e delle “città del gusto” che segnano fittamente e praticamente, in ogni dove, la formidabile mappa geografica e antropica dell’Italia.
L’Italia, paese d’origine della dieta mediterranea riconosciuta come modello virtuoso di salute e Patrimonio dell’Umanità da parte di Unesco dal 2010, possiede infatti una “fortuna” alimentare unica al mondo, frutto di una storia plurimillenaria che ha visto svilupparsi nel suo territorio il rapporto uomo-cibo sulle direttrici del costante confronto interculturale e della tensione ad armonizzare ricchezze territoriali e bisogni delle popolazioni con le locali risorse umane. Ne è nato un tesoro unico di saperi e sapori, sensibilità e competenze, saggezze antiche e radicate. Una ricchezza fondata anche sulla biodiversità del territorio, che non può essere sepolta sotto una cenere di disattenzione, ma che deve invece costituire la base per il recupero e la difesa di un atteggiamento sano nei confronti del cibo e dell’ambiente in cui esso si produce e si consuma.