L’Intelligenza artificiale, nemica o complice del recruiting? Per risolvere il mismatch delle competenze, ottimizzare i tempi di selezione e migliorare lo sviluppo professionale, nasce BeTalent, la piattaforma di Begear.
Grazie all’avatar M-IA, basato sull’intelligenza artificiale e machine learning? Le aziende possono ridurre i tempi della fase di selezione, migliorare le competenze interne e agevolare l’incontro tra talenti e aziende nel mondo del lavoro.
Napoli, settembre 2024 – Con l’aumento di domanda di talenti specializzati nel settore ICT l’offerta cresce, ma con essa anche la competizione tra i professionisti. Negli ultimi tempi, l’uso di strumenti di intelligenza artificiale di lavoro si è diffuso sempre di più. Ma come agevolare l’incontro tra aziende e talenti attraverso queste nuove tecnologie?
Per rispondere a questa sfida nasce M-IA, l’avatar di BeTalent, piattaforma proprietaria di Begear, società operante nel mondo IT da oltre 20 anni sia in ambito consulenziale sia nella formazione e specializzata nello sviluppo di soluzioni innovative in ambito HR.
Attraverso l’utilizzo dei dati e di sofisticati algoritmi di machine learning, M-IA può essere educata dalle aziende in base ai requisiti richiesti per i profili ricercati, in modo da garantire una personalizzazione completa del percorso di selezione già dalla prima fase di scrematura, e venire così incontro alle reali necessità interne e del mercato.
“Il settore ICT è in costante evoluzione e, con l’aumento della domanda di talenti specializzati, diventa fondamentale ottimizzare la ricerca e la formazione. BeTalent, grazie all’intelligenza artificiale, permette di agevolare il comparto HR nella fase di selezione dei candidati migliori in base alle competenze richieste.” Dichiara Alain Barbugian, Sales Director di Begear.
L’avatar M-IA, sfruttando l’intelligenza artificiale, interagisce in modo intelligente con l’utente nella primissima fase di ricerca, sia con i candidati sia con le risorse interne, ponendo domande mirate, analizzando le risposte e creando quindi una mappa delle competenze che faciliteranno il recruiter nella selezione vera e propria. Questo permette di accelerare le attività time-consuming come i colloqui conoscitivi, raccogliendo le informazioni e identificando eventuali comportamenti scorretti tramite la behaviour analysis.
Oltre a questo, è possibile impostarla per condurre interviste massive e di skill assessment su tutta la popolazione aziendale, evidenziando i gap tra il profilo atteso e quello reale, offrendo dati utili a valutare la motivazione e l’interesse degli utenti, permettendo così al team HR di concentrarsi su attività di alto valore aggiunto, come l’analisi finale dei risultati.
Oltre a ottimizzare il processo di selezione e valutazione, l’avatar migliora inoltre anche l’esperienza degli utenti e rafforza la percezione tecnologica del brand.
BeTalent: intelligenza umana e digitale al servizio di aziende e talenti
La piattaforma BeTalent opera quindi su più fronti:
-
Skill assessment: per automatizzare e velocizzare la selezione dei candidati, mappando in modo efficiente tutte le competenze;
-
Reporting & CRM: per una gestione completa e organizzata dei dati;
-
Upskilling & Educational Path Generator: generatore automatico di percorsi formativi per colmare eventuali gap di competenze, assegnando in modo automatico i percorsi di sviluppo necessari;
-
IA Workforce Management & Production Planner: per analizzare le competenze di tutto il personale, suggerendo i migliori team per ciascun progetto aziendale.
“Il nostro obiettivo è connettere aziende clienti e talenti sempre più preparati e allineati con le rapide evoluzioni del mercato. Con BeTalent, non solo abbiamo riscontrato un reale risparmio di tempo e denaro, ma aiutiamo concretamente il comparto HR, e di conseguenza le aziende, a trovare i talenti migliori in linea con ciò che il mercato richiede. Educhiamo i nostri avatar affinché siano sempre più aggiornati sulle richieste del mercato e sulle esigenze interne: questo permette di avere un sistema che è in grado di recepire infinite informazioni in tempi nettamente minori, trovando il giusto match tra domanda e offerta – commenta Antonello Spinetti, CEO di Begear, proseguendo – tuttavia, dobbiamo ricordare che senza la competenza umana, tutto questo sistema non funzionerebbe”.
Infatti, nonostante l’introduzione dell’intelligenza artificiale, con BeTalent non si sostituisce il lavoro umano. Anziché ridurre posti di lavoro, il sistema sta generando una reazione inversa: grazie a questo approccio, il comparto HR può concentrarsi su attività più rilevanti, mentre per i candidati ci sono maggiori opportunità di crescita e sviluppo delle competenze, contribuendo alla loro permanenza in azienda.