Nella memoria del grande pubblico risuonano alcuni dei suoi grandi successi, come il tormentone “Kalimba de luna”, o ancora le sue performance al fianco di Pino Daniele, Gino Paoli, Lucio Dalla e molti altri. Ma pochi ricordano che la carriera di Tony Esposito inizia con le percussioni. Era giovane, andava a scuola di musica a Napoli e, durante la stagione estiva, si trasferiva a Rimini per suonare, a colpi di rock, nei locali della costiera romagnola con il suo gruppo. Ed è proprio alla sua vecchia passione che, mercoledì sera, Tony Esposito è voluto tornare per omaggiare il pubblico di Gallinaro. Ospite d’onore della serata d’apertura del GallinaRock, il festival ciociaro organizzato dall’associazione Talenti e presieduto da Luigi Vacana, il re parteneopeo delle percussioni ha mandato in visibilio i suoi tanti fans. Seduto alla batteria Tony Esposito ha rimembrato la sua giovinezza nel festival che celebra i nuovi talenti. Bacchette in mano l’artista campano ha conquistato la platea. Cinque minuti è durata la sua performance, ammaliato il pubblico che si è riversato estasiata sotto il palco. C’erano i giovani, che lo considerano un maestro, e c’erano i meno giovani, che son cresciuti a ritmo della sua “Kalimba de luna”. Lo incontriamo al termine del suo live estemporaneo, l’emozione è ancora viva nei suoi occhi quando lo invitiamo a rintracciare il significato racchiuso in un festival come il GallinaRock: “Nella nostra penisola questo genere musicale non ha ben attecchito, perché le radici mediterranee sono troppo forti”. “E’ per questo – continua il musicista napoletano – che un evento come il GallinaRock riveste un’importanza di primissimo livello, perché consente, ai gruppi che credono in questa musica, e che hanno bisogno di farsi ascoltare, la possibilità di farlo”. E’ dura in Italia vivere dell’arte musicale, Tony Esposito non lo nega ma, allo stesso tempo, invita a non gettare la spugna: “Perché la musica è una virtù che deve essere conservata”. Un commento infine sulla location della kermesse, il paese di Gallinaro: “Una cittadina fantastica circondata da un paesaggio pazzesco”. Il king of percussion chiude con un impegno: “Ho visto Gallinaro per la prima volta di sera, mi riprometto di tornarci al più presto per visitarlo con calma”.