Folla in deliro e richieste di bis per un gruppo che ha davvero dato anima e corpo.

Questo, domenica sera è accaduto nell’Anfiteatro de Le Ciminiere per il concerto dei Marlene Kuntz, il terzo appuntamento con la musica contemporanea inserito nel variegato cartellone di “Etnafest2012” della Provincia regionale di Catania.

“Abbiamo voluto proporre una tappa musicale che coinvolgesse gli appassionati del rock, a completamento del variopinto calendario che con Etnafest la provincia ha voluto dedicare alla musica cercando di soddisfare i gusti di tutti i cittadini” dichiara il presidente Giuseppe Castiglione.

 

Cristiano Godano e soci hanno dimostrato di saperci ancora fare interpretando le canzoni dell’ultimo album il cui pezzo che gli dà il titolo “Canzone per un figlio” aveva già fatto emozionare il pubblico sanremese, durante il festival di quest’anno. E, infatti, la gente ha reso grazie da subito, confusa tra vecchia guardia 90’s e giovani generazioni sedotte dai Marlene negli anni zero.

Canzoni ricche di storia, colorate da note che s’intrecciano con gli strumenti da cui vengono generate: corde tese e tasti brulicanti vogliosi d’esser manipolati dalle dita dei musicisti per regalare scosse emotive che hanno elettrizzato ogni singolo, estasiato spettatore. Un gruppo che, come sempre, non si è risparmiato sul palco tenendo il pubblico in agitazione per tre ore consecutive con Trasudamerica, Canzone ecologica, Pensa, Stato d’animo, Serrande alzate, Io e me, Bellezza, Lieve, Canzone in prigione, Ti giro intorno, Un piacere speciale, Grazie. Tutti brani esplosivi -compresi i due inediti ed altri pezzi di repertorio riarrangiati- esaltati dal preziosissimo contributo del bassista Luca Saporiti aka Lagash e del polistrumentista Davide Arneodo che hanno accompagnato i Marlene Kuntz in una serata intensamente viva e spettacolare.

 

Uno spettacolo che ha reso giustizia agli “aficionados” del rock, quel rock graffiante di cui il gruppo piemontese si fa portabandiera con orgoglio, passione e bravura.

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