Che il regista napoletano Vincenzo Marra non abbia scoperto l’acqua calda siamo tutti d’accordo. L’Italia è il Paese degli scandali, su questo nessuno ha da obiettare. Ma l’abilità di Marra sta nell’aver “fotografato” nel suo ultimo film “L’ora di punta” in maniera limpida e chiara l’Italia torbida di oggi. Filippo Costa (impersonato dal giovane Michele Lastella, di Cerignola), è un rampante finanziere che non resiste al fascino dei soldi e del potere. Per questo non esita a scendere a compromessi vari e ad accettare mazzette. Scoperto dal suo superiore (pure lui avvezzo a questo tipo di attività), decide di fare un balzo in avanti. Costituisce una società di costruzioni ed entra in un giro di affari poco pulito.
In occasione di una galleria d’arte conosce la proprietaria, Catherine ( Fanny Ardant) una ricca vedova con amici assai influenti. Tra i due nasce una storia, ma è da subito chiaro che è lei ad esserne innamorata.
Ad un certo punto, però, vittima di un ricatto, Filippo rischierà di perdere tutto….
Il cerignolano Michele Lastella, come Filippo che interpreta, viene dal Sud. Si è formato a Roma, ha studiato per diventare un bravo attore. Con il film di Marra scala il successo, comincia il suo momento di popolarità. Lavorare a fianco di una grande attrice come Fanny Ardant gli dà uno stimolo a fare sempre meglio.
“L’ora di punta” è uno spaccato della nostra Italia, quella delle mazzette, dei politici corrotti, della giustizia che perdona un po’ troppo. Gli ingredienti per un bel film ci sono tutti, peccato che lo stile si avvicina molto alle varie fiction televisive. Con l’unica- fondamentale- differenza. Nelle fiction i vari carabinieri, poliziotti, giudici sono tutti integerrimi e combattono ogni forma di ingiustizia. Qui invece ci sono dentro fino al collo. Se è meglio sognare o riflettere, questo poi lo decide sempre lo spettatore….
Cristiana Lenoci
Capitanata.it