luigi_de_falco_photoLa vittoria di Trump alle presidenziali americane ha amplificato lo sviluppo di una tendenza protezionistica e isolazionista che sta attraversando tutto il mondo. I mercati sembrano essere diventati la panacea di tutti i mali e si stanno definendo delle aree economiche  a circuito chiuso, come per esempio Cina-Russia-Turchia o USA-UK, che modificheranno le direttrici dei traffici internazionali.

In questa dinamica si inserisce il nuovo piano di crescita del Gruppo H2biz che, forte del suo posizionamento in diverse aree strategiche,  dal Medio Oriente alla Russia e al Latino America, vuole porsi sul mercato come Meta-Hub, un aggregatore di hub locali per fare da ponte e creare corridoi commerciali tra le varie aree a circuito chiuso. Un progetto di crescita con una prospettiva di lungo termine e che rappresenta un’evoluzione dell’attuale modello di business H2biz che già fa da HUB tra il Mediterraneo e i paesi ad alto tasso di rischio. Proprio l’esperienza maturata negli ultimi anni da H2biz sui mercati dell’Iran, del Venezuela, della Russia e dell’Africa sub-sahariana è stata la leva che ha convinto Luigi De Falco, fondatore e presidente del Gruppo H2biz, che i tempi erano maturi per deliberare questo piano di sviluppo ambizioso anche nel nome: “One World, One Hub”.

Per raggiungere gli obiettivi, H2biz utilizzerà le sue Reti di transazione estere (Iran, Venezuela, Russia, Africa) e suoi due network internazionali (MED ed EurAmerica) per costruire un sistema di hub locali collegati da corridoi commerciali.

Intervistato dalla redazione di Zeroventiquattro.it, Luigi De Falco ha spiegato gli obiettivi del piano:
L’elezione di Trump ha modificato lo scenario, non potevamo non tenerne conto e non potevano perdere l’occasione di valorizzare il nostro modello a HUB che sembra fatto apposta per questa fase storica.
One World, One Hub è una strategia aperta in un mondo sempre più chiuso. Avremmo potuto cavalcare il mercato e puntare anche noi sui sistemi a circuito chiuso, ma abbiamo deciso di rischiare e andare contro-corrente per fare mercato. Sarà un percorso lungo e complesso, ma abbiamo già una buona base di partenza che sono le nostre Reti di transazione e i canali gestiti dai nostri network MED ed EurAmerica.
L’Europa, ed in particolare l’Italia, rischia di restare isolata dai grandi flussi commerciali che Cina, Russia e USA stanno rinegoziando. One World, One Hub vuole fare dell’Italia il baricentro di un HUB capace di operare in tutto il mondo e di facilitare gli scambi di beni, servizi, ma anche di competenze professionali.
Il nuovo portale H2biz, che sarà on-line nelle prossime settimane, sarà la porta di accesso che consentirà alle imprese iscritte di dialogare con gli operatori di tutto il mondo, di importare o esportare in economia di scala e di sviluppare dei progetti di caratura internazionale
”.