Verona – Il mercato dell’usato continua a correre a due cifre, per il terzo anno consecutivo gli italiani dimostrano un interesse crescente per questo settore.
L’interesse per la sostenibilità, l’integrazione del reddito mensile e la ricerca di oggetti introvabili sono i principali driver che hanno mosso il mercato dell’usato in Italia nel 2023.Oltre ai già noti atteggiamenti di “alleggerimento” degli armadi e degli ambienti.
Il settore ha visto affacciarsi sempre più giovani e ragazzi di tutte le estrazioni sociali superando di gran lunga il 15% di incremento, numeri che però non rappresentano ancora la media europea.
In questo contesto si inserisce il “fenomeno” Mercatino Franchising, l’azienda veronese presente in tutta Italia – punto di riferimento nel settore del riuso da circa 30 anni – che chiude l’esercizio fiscale 2023 con ricavi globali che superano i 107 milioni di euro, con un incremento dell’11% rispetto all’anno precedente e un controvalore rispetto al nuovo di circa 290 milioni di euro.
Le quote di incremento fatturato più significative sono state generate dal reparto abbigliamento a seguire, oggettistica e arredamento.
“Un giro d’affari con ricadute economiche importanti – sottolinea il Presidente Sebastiano Marinaccio – se si pensa che Mercatino restituisce quotidianamente soldi alle famiglie in una congiuntura economica difficile. L’inflazione continua ad erodere il potere d’acquisto, con tassi alti e un’economia instabile.
La compravendita di beni usati – continua Marinaccio – è un salvadanaio per far fronte ai bisogni di prima necessità, ma anche per quelle spese più gratificanti per la sfera emotiva, di fatto viene anche considerato come “danaro leggero” e per tanto da spendere più facilmente dello stipendio. Si tratta di rigenerazione economica che attraverso il modello di economia circolare è in grado di riattivare le filiere dei consumi locali nei quartieri, nelle città e in tutte le regioni, dove siamo presenti.”
Tra i motivi della crescita, sia in termini di fatturato che occupazionale – al primo posto c’è la formazione continua degli imprenditori e delle loro strutture, l’innovazione tecnologica e la relazione costante con il cliente e il mercato di riferimento.
Tra i dati significativi riportati dall’osservatorio “Mercatino” sull’impatto ambientale spicca la riduzione di oltre 70.000 tonnellate di CO2eq, 47.000 Kg di polveri sottili PM2.5 e oltre 640.000 litri di acqua.
Il riutilizzo, secondo le linee comunitarie, è uno dei settori guida per il rilancio economico dell’Europa, un’opportunità da cogliere e in cui investire per un futuro sostenibile a basso impatto ambientale.