C’è una via italiana al social networking di tipo business, questa via si chiama H2biz. Se, dal punto di vista dei numeri, la creatura “made in Napoli” di Luigi De Falco non può competere con i famosissimi Linkedin, Viadeo e quanti altri, certamente dal punto di vista della concezione dello stesso Social la riflessione su di essa si fa interessante.

Innanzitutto a differenza degli altri social network di tipo business c’è, su H2biz, già in fase di registrazione un filtro ben preciso, si possono iscrivere, infatti, solo ed esclusivamente coloro i quali hanno una professione già acquisita e cioè: manager, imprenditori, aziende, professionisti.

Accedono al network quindi coloro i quali hanno già qualcosa da dire al mercato e al mondo del business. Non possono iscriversi ad H2biz coloro i quali sono in cerca di lavoro e gli studenti.

Questo, ovviamente, limita il traffico su questo hub italiano, ma garantisce ai propri utenti dei potenziali interlocutori di “qualità” medio alta.

Altre peculiarità non indifferente è che la rete dei contatti non va costruita, ma è sostanzialmente già patrimonio di ciascun iscritto nel momento in cui ci si iscrive al portale.

Anche H2biz come altri social business network ha delle utenze “premium” cioè a pagamento. Utenze che consentono di utilizzare a pieno tutti i servizi messi a disposizione dall’hub.

Interessante, dal mio punto di vista, è la possibilità di mettere in vetrina offerte commerciali, come assolutamente rivoluzionaria è la gestione dello spazio relativo allo scambio merci, attività che può sembrare primitiva, ma che risulta avere molto successo tra gli utenti H2biz.

L’integrazione del portale con contenuti video e con le news rende lo stesso più accattivante e in grado di prolungare la presenza degli utenti sulle sue pagine.

Altra prerogativa degna di nota è la pubblicazione e la fruizione gratuita da parte di tutti gli iscritti delle cosiddette White Papers, guide pdf sugli argomenti più disparati realizzate, prodotte e distribuite dalla redazione di H2biz, oppure dagli utenti stessi del portale.

Altra novità abbastanza rilevante è che dietro questo hub esistano e si possano “toccare con mano” le persone dello staff e che H2biz sia in grado di uscire dalla rete per favorire l’incontro e il business tra gli iscritti.
La pubblicazione del libro “Donne di Business” di Elena Giffoni ne è stato un esempio lampante. Le protagoniste tutte facenti parte della “rete” H2biz sono state intervistate dall’autrice e sono diventate parte di questa pubblicazione che poi, attraverso una serie di eventi “social”, è stata presentata in diverse città, tra le quali Milano e Napoli, ai quali le stesse donne manager sono intervenute socializzando, conoscendosi e conoscendo altri protagonisti del network H2biz.

il nuovo logo H2bizInsomma un’esperienza, quella di H2biz, che nasce mutuando iniziative che vengono da oltreoceano aggiungendoci però la classica originalità italiana e, direi, la “verace” fantasia napoletana.

Un mix che, ad oggi, sembra essere apprezzato e vincente.

di Michele Dell’Edera
http://micheledelledera.wordpress.com

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