E’ un Macfrut che piace. Ed anche frizzante. Josefa Idem, la plurimedaglia d’oro e olimpionica di grandi successi per i colori italiani del canottaggio, ha visitato Macfrut giovedì 7 ottobre. La campionessa si è interessata molto alla frutta ed anche alle nuove tendenze dell’ortofrutticoltura.
Il tutto in nome della salute e del benessere, elementi essenziali per chi fa sport. Ovvio, secondo la Idem non è necessario essere dei campioni per mangiare bene e salutare(cioè ortofrutta). Addirittura, visitando uno stand, la campionessa ha sostenuto ch d’ora in poi userà anche lei la centrifuga per fare frullati misti di frutta e verdura (basta conoscere le dosi e gli ingredienti giusti).
Frutta e verdura anche via etere. Radio RAI, fino a venerdì è presente con la trasmissione Decanter, dove Fede e Tinto (i due conduttori), in una postazione creata apposta per loro e lo staff, “raccontano” a modo loro Macfrut e il settore.
Un settore che sta vivendo giornate intense, fra scambi internazionali (sono in svolgimento 300 incontri B2B fra imprese italiane ed estere) e incontri, fra visite dei buyers e proposte commerciali. Non a caso sono presenti a Macfrut colossi della grande distribuzione moderna italiana come Coop Italia e Conad, ed estera come Edeka (Germania) e Pomona Terre Azur (Francia) e si sono visti esponenti di varie altre famose “insegne” della distribuzione. Interessanti e seguiti anche i convegni di giovedì.
Fra cui va segnalata la tavola rotonda sulle problematiche connesse a “frutta nelle scuole”. Le aule scolastiche si riempiono di colori e sapori con il Progetto Comunitario, avviato lo scorso anno e pronto a ripetersi anche nell’anno scolastico 2010/2011. Gli ottimi risultati raggiunti dal progetto, in particolare in Italia, sono stati presentati a Macfrut giovedì 7 ottobre nell’ambito di una tavola rotonda promossa da Alimos dal titolo “Insegnare e apprendere le buone abitudini alimentari a scuola”. L’incontro ha riunito i vari attori che hanno partecipato all’iniziativa, dal Ministero dell’Agricoltura ad Alimos, da Apofruit Italia ad Areflh, dando spazio anche alla presentazione di un analogo progetto educativo svolto in Francia da Creno. Da novembre 2010 a giugno 2011 i prodotti dell’orto torneranno in distribuzione nelle scuole primarie, coinvolgendo circa il 50% degli alunni italiani tra i 6 e gli 11 anni. Un problema: come avere una strada comune per trovare soluzioni di economicità, sostenibilità ambientale e qualità per il settore ortofrutticolo? A tracciarla sono i relatori del convegno di giovedì 7 ottobre sull’argomento. La tavola rotonda ha visto protagonisti una decina di rappresentanti delle maggiori realtà nazionali impegnate nella produzione di imballaggi, tecnologia e logistica, riuniti a Macfrut per fissare regole che permettano di standardizzare e semplificare le fasi di lavorazione, meccanizzazione e trasporto dei prodotti ortofrutticoli. L’incontro è stato il punto di partenza di un percorso che proseguirà il 10 novembre prossimo a Cesena Fiera, dove le aziende impegnate in questo settore si ritroveranno in un tavolo comune per stilare le prime linee operative per la nascita di una piattaforma di regole condivise.
Assosementi sezione Orto Wic, oltre a creare il Salone “Strada per la qualità” lha organizzato un convegno per discutere della filiera orticola di qualità. Un percorso fatto di ricerche continue, messo però a rischio dai sementi non originali: “Usare semi originali – ha spiegato il coordinatore del gruppo Alessio Pigozzi – vuole dire avere delle garanzie. Solo chi produce e vende semi originali può garantire al cliente finale una certa resa ed un comportamento della pianta entro parametri certi”. Usare sementi non originali, dunque, non è la stessa cosa che comprare una borsa Louis Vuitton taroccata: può mettere a rischio il proprio seminato. In questo modo poi si sottraggono risorse preziose alla ricerca: “Guai se venisse meno la ricerca – ha ammonito Pigozzi – dato che dalle innovazioni dei ricercatori derivano vantaggi per tutti gli attori della filiera: dal coltivatore, che può avvalersi del materiale genetico più adatto alle diverse condizioni di coltivazione, alla GDO, che può contare su una migliore shelf life e quindi su una gestione più ottimale del prodotto.
C’è anche uno sguardo al futuro. Ad esempio, potrebbe scoppiare presto una nuova “rivoluzione verde”, grazie alle scoperte della ricerca agricola dell’ultimo decennio. A sostenerlo sono gli esperti del settore riunitisi a Macfrut sulle problematiche della genomica e dei progetti internazionali legati a tale scienza nel campo frutticolo. “La ricerca italiana, dopo il blocco politico degli OGM di dieci anni fa, ha conseguito straordinari risultati attraverso lo studio del genoma delle principali specie frutticole –ha spiegato Silviero Sansavini, direttore del dipartimento di colture arboree dell’Università di Bologna – a supporto degli studi biologici e fisiologici di processo. Mi riferisco al ciclo di fruttificazione, alla crescita radicale e vegetativa, al differenziamento cellulare, alla maturazione e qualità del frutto fino alla durata di conservazione dello stesso”. Successi ottenuti in Italia grazie a programmi di collaborazione internazionale mirati al sequenziamento dell’intero genoma della vite, del pioppo, del melo, del pesco e di parte del genoma dell’olivo e della fragola: “Questi programmi – ha continuato Sansavini – possono aprire a breve nuove straordinarie conoscenze genetico-molecolari che non mancheranno di dare grossi risultati sul campo”.
La ricerca Made in Italy nel settore agroalimentare c’è e lo dimostra la presentazione dei nuovi prodotti messi a punto da Agriges in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli. L’approccio sviluppato da Agriges si basa sul concetto di agricoltura sostenibile, come ha spiegato la professoressa Olimpia Pepe, introducendo lo stato dell’arte delle ricerche condotte in seno al dipartimento di microbiologia della Federico II. La ricerca si basa sullo studio di tre principali strategie difensive che si basano sull’azione attiva dei micro organismi: BCA, PGPR, Micorrize. Tre strategie che in generale non solo favoriscono la maggiore resa dei terreni, aumentandone la produttività, ma aumentano la qualità del prodotto. Gli studi fatti dalla Federico II hanno trovato pratica applicazione nei prodotti messi a punto da Agriges, come spiega Mario Chiurazzi, responsabile ricerca e sviluppo: “La filosofia dei nostri formulati è quella di intervenire non solo sulle piante, ma anche sull’ambiente in cui si instaura l’agente patogeno”. La gamma Agriges comprende micro organismi autoctoni, adatti al pedoclima e alle pratiche agricole italiane.
Gli appuntamenti di venerdì 8 ottobre
Ore 10:00 – Sala Europa – Convegno – Comunicare il buon vivere. Star bene e buon vivere: quando il saper comunicare fa la differenza – Promosso da LEGA COOP
Ore 10:00 – Sala Agricoltura – Il Sistema Mercati della Regione Emilia Romagna
Ore 10:00 – Sala Delegazioni – Presentazione Aglio rosso di Sulmona e Pomodoro a Pera di Francavilla: recupero e valorizzazione di due eccellenze dell’orticoltura abruzzese
Ore 10:30 Sala Verde – Il Controllo Biologico: ruolo e valore nella filiera ortofrutticola
Promosso da IBMA International Biocontrol Manifacturers Association – Assometab
Ore 12:00 – Sala Delegazioni – Conferenza Stampa-Workshop
Fruit commerce – L’evoluzione del commercio ortofrutticolo on line
Ore 15:00 – Sala Europa – Convegno Dalla IV e V gamma ai Freschi Pronti: l’evoluzione della specie – Promosso da AIIPA Sez. IV Gamma
Ore 14:00 – Sala Verde – Seminario –Fitofarmaci: limiti massimi di residui, l’armonizzazione e la competizione commerciale – Promosso da UIAPOA
Ore 14:30 – Sala Agricoltura – Workshop
Importanza della nutrizione specialistica per le produzioni ortofrutticole; prodotti adeguati e nuove esperienze applicati – Promosso da ARPA SPECIALI
Ore 15:00 – Sala Delegazioni – Presentazione – Gli Emoderivati di Farproagro