Milano – La difficile situazione economica generata dalla pandemia rappresenta un pericolo per imprese ed istituzioni finanziarie, in quanto apre alla possibilità di infiltrazione della criminalità organizzata e ad un aumento delle frodi e degli schemi di riciclaggio. ANRA, Associazione Nazionale dei Risk Manager, ha analizzato la situazione nel corso del webinar “Riciclaggio e Infiltrazioni della criminalità organizzata: nuovi indicatori di rischio”, organizzato in collaborazione con Bureau van Dijk, e la partecipazione del Laboratorio Transcrime dell’Università Cattolica, e dell’Università di Palermo.
Nello scenario attuale, si riscontrano principalmente 3 macro-aree a rischio: settori ed imprese con difficoltà a livello patrimoniale, rese vulnerabili dalla crisi, come ristorazione, alberghiero, turismo, trasporti; settori che la crisi ha reso attraenti, come quello farmaceutico, delle imprese di pulizia, dei beni alimentari, della logistica; ed, infine, anche i sussidi e finanziamenti pubblici, potenziali vittime di frodi e schemi di riciclaggio.
In molti casi e in particolare in settori, come quello logistico, già in precedenza fortemente esposti al condizionamento mafioso, l’evoluzione di questi rischi comporta un processo di accelerazione dei fenomeni di investimento criminali, ai quali si rende necessario far fronte con una revisione decisa e profonda dei sistemi di risk assessment.
Il monitoraggio delle banche dati a livello globale, attraverso software specifici e professionisti, rimane sempre importante, ma da solo non è più sufficiente: è necessario affiancarlo con strumenti previsionali intelligenti e nuovi indicatori di anomalia dalla forte capacità predittiva, ovvero in grado di indentificare imprese e soggetti effettivamente colpite da misure patrimoniali, sanzioni ed arresti.
La grande difficoltà, infatti, è la logica di burocratizzazione che ancora permea i processi di rendicontazione e trasparenza. Questo può comportare facilmente una ripresa più lenta e faticosa, oppure, proprio per poter ripartire in maniera rapida, rischia di indurre a mettere da parte una serie di controlli, a scapito della sicurezza, ed esponendo le aziende a mire di tipo criminale.
Indicatori come quelli sviluppati da Crime&Tech, e resi disponibili attraverso le soluzioni di Bureau van Dijk, possono essere associati ad oltre 360 milioni di imprese a livello globale, e possono essere integrati nelle banche dati di imprese, istituzioni finanziarie ed enti governativi.
“È fondamentale lavorare seguendo una logica integrata di analisi del rischio, sfruttando tutti gli strumenti a disposizione e studiando ogni possibile scenario. Questi indicatori hanno una forte capacità predittiva, permettono di identificare in anticipo imprese e soggetti poi effettivamente colpiti da misure patrimoniali, sanzioni ed arresti” spiega Carlo Cosimi, Vice presidente ANRA “L’adozione e la loro integrazione in sistemi ‘intelligenti’ di triage può rendere i processi di risk assessment allo stesso tempo più efficaci e più rapidi, all’insegna di un approccio di compliance più ‘light’: un principio fondamentale per potere rilanciare lo sviluppo economico del post-Covid senza sacrificare la legalità”.