“I dati diffusi oggi dall’Istat relativi alla povertà nel nostro Paese certificano, ancora una volta, quanto sia lontana la ripresa economica e quanto il carovita stia alimentando la spirale delle diseguaglianze, soprattutto al Sud, dove i numeri sono inoppugnabili: c’è in corso una emorragia demografica di giovani competenti nel Mezzogiorno che fatica ad arrivare a fine del mese” così in una nota Denis Nesci, Presidente nazionale Udicon.
“Ancora 5,6 milioni di persone nel Paese vivono in condizioni di povertà assoluta. I valori confermano i massimi storici toccati nel 2020, anno d’inizio della pandemia, ma peggiorano moltissimo rispetto a prima del Covid. Nel frattempo una piccola minoranza della popolazione detiene un patrimonio in continua espansione, mentre il resto della popolazione deve restare impotente di fronte alla riduzione del proprio potere d’acquisito e salvarsi dalla trappola della povertà”, continua Nesci.
“Il Governo, dal canto suo, continua a prendere tempo piuttosto che intervenire in modo concreto. La politica dei bonus non è servita a rimettere in moto i consumi perché il costo della vita aumenta e i salari sono fermi al palo. Le misure strutturali capaci di ridare fiato al Paese tardano ad arrivare anche se, di fronte a questa situazione disperata, dall’Esecutivo continuano a vedere mezzo pieno un bicchiere con due gocce d’acqua. Draghi deve occuparsi meno dello scontro politico all’interno della maggioranza e individuare le giuste priorità per uscire al più presto da questa situazione”, conclude Nesci.