Milano – È severo il commento di Daniele Parolo, Presidente di CNA Lombardia, nei confronti della denuncia del Codacons a proposito di possibili rincari applicati dalle piccole imprese alla riapertura delle attività: “E’ molto semplice: non si può fare di tutta l’erba un fascio. L’accusa avanzata dal Codacons appare molto miope, specie perché a carico di categorie di cittadini, i micro imprenditori del settore alimentare, della ristorazione, del commercio al dettaglio, delle autofficine, dei parrucchieri, dei servizi alla comunità in generale, che hanno rischiato e tuttora rischiano la chiusura dopo la lunga sospensione delle attività.”
Parolo continua: “Se anche alcune attività avessero applicato dei lievi ritocchi di prezzi e tariffe, non potremmo comunque generalizzare come se l’avessero fatto tutte. Peraltro l’accusa mossa dai rappresentanti dei consumatori appare alquanto ingenerosa. Pensino piuttosto ai fenomeni macroscopici come ai rincari della grande distribuzione, agli enormi profitti del commercio on-line nella fase di lockdown. Tutto questo discorso tradisce uno sguardo piuttosto miope sulla realtà che ci circonda”.
Stefano Binda, Segretario CNA Lombardia, conclude: “Crocifiggere le micro e piccole imprese e il commercio al dettaglio è come sparare sull’ambulanza in questa fase. Un esercizio di straordinaria superficialità. Dove sono i rappresentanti dei consumatori, per esempio, nella discussione sullo sconto in fattura legato all’Eco e Sismabonus? In quel caso davvero il rischio è che sul mercato i consumatori incassino il super-bonus da parte dello Stato ma che i prezzi finali vengano alterati da imprese che altrimenti non potrebbero reggere economicamente il meccanismo. Siamo seri e confrontiamoci nel merito bilanciando gli interessi di tutti, evitando guerre tra poveri.”