Cantieri edili sempre più al centro del mirino della criminalità organizzata; per arginare il fenomeno e il diffondersi di interessi illeciti attorno al settore delle costruzioni è necessario un impegno quotidiano di istituzioni, imprese e sindacati fondato su azioni diverse ma tra loro sinergiche: denuncia dei reati, sblocco dei cantieri, qualificazione delle imprese e maggiori controlli su appalti e cantieri. Sono questi alcuni dei temi principali affrontati oggi nel corso del forum, tenutosi nella sede di Ance Puglia, sul tema della criminalità organizzata e dei rischi legati alle minacce e infiltrazioni della stessa nelle attività imprenditoriali e commerciali del territorio.
L’iniziativa ‘Bari reagisce – Istituzioni, imprese e lavoratori insieme contro la criminalità organizzata’ è stata promossa dalla Gazzetta del Mezzogiorno in partnership con ANCE Bari e Bat che, recentemente, ha denunciato con forza i rischi dell’infiltrazione della criminalità organizzata nei cantieri edili.
All’iniziativa hanno preso parte il presidente Ance Puglia e Bari e Bat Domenico De Bartolomeo, il direttore della Gazzetta del Mezzogiorno Giuseppe De Tomaso, il segretario Feneal-Uil Puglia e Bari Salvatore Bevilacqua, il capo della Procura della Repubblica del Tribunale di Bari Antonio Laudati, il sindaco del Comune di Bari Michele Emiliano, il presidente della provincia di Bari Francesco Schittulli e il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.
«I cantieri edili – ha spiegato il presidente degli edili Domenico De Bartolomeo – rappresentano uno degli obiettivi preferiti della criminalità, che cerca di infiltrarsi imponendo assunzioni o specifiche sub- forniture. È una piaga che si sta diffondendo sempre più nel nostro territorio anche se oggi, per effetto della crisi, gli imprenditori hanno molto più coraggio nel denunciare soprusi e minacce. La denuncia di questi reati è la prima risposta da dare per contrastare il fenomeno; per sostenere gli imprenditori che denunciano l’ANCE si costituirà parte civile in tutti i processi».
«Un’altra azione in grado di contrastare il fenomeno – ha specificato De Bartolomeo – è la creazione di nuovi posti di lavoro e, in questo senso, ci aspettiamo un impegno concreto delle istituzioni per sbloccare i cantieri. I tanti operai edili che spesso vengono nei nostri cantieri per chiedere lavoro o un aiuto economico sono i primi a essere cooptati dalla criminalità organizzata, abile nell’arruolarli nelle proprie fila».
«E’ necessario – ha aggiunto De Bartolomeo – mantenere alta l’attenzione e che associazioni imprenditoriali, sindacati, istituzioni e Forze dell’Ordine dialoghino tra loro scambiando informazioni e facendo emergere le situazioni a rischio su appalti o cantieri ai primi campanelli d’allarme. Riteniamo, inoltre, indispensabile una nuova e rigorosa attività per qualificare le imprese edili alla quale Ance sta lavorando a livello nazionale con l’obiettivo di ammettere sul mercato imprese qualificate e rispettose delle regole evitando il rischio che aziende malavitose o senza alcuna qualificazione, siano sul mercato creando concorrenza sleale o solo per coprire attività illecite. Anche le banche, in ultimo, devono svolgere il proprio ruolo sostenendo le imprese nella consapevolezza del particolare momento di congiuntura economica».