“Confermiamo quanto detto oltre due anni fa, quando vi furono le prime ipotesi di perforazioni esplorative nel tratto di mare antistante le Isole Tremiti per la ricerca di idrocarburi. E’ una scelta inaccettabile che va contro il buon senso e evidenzia una scarsa conoscenza e anche uno scarso rispetto dei territori del Mezzogiorno, soprattutto di una delle zone paesaggisticamente più importanti del Paese, riserva marina protetta, che vive di turismo, natura, pesca. Come tutto possa coniugarsi con l’industria petrolifera resta un mistero”.
E’ il commento della segreteria generale della Cgil di Foggia, Mara De Felici, a proposito dell’autorizzazione concessa dal ministro dell’Ambiente Corrado Clini alla Petroceltic, nonostante i pareri negativi di tutti gli enti del territorio – dalla Regione alla Provincia per finire al Comune isolano – che sono stati totalmente bypassati dalle scelte ministeriali.
“E’ un attacco all’economia di un intero territorio, quello del Gargano, che trae dal turismo e dalla pesca gran parte del sue prodotto interno lordo. Mentre accordi internazionali si propongono di ridurre l’emissione di gas nell’ambiente, mentre la Puglia vanta il primato di regione tra le più avanzate nella produzione da fonti rinnovabili, il Governo non valuta le gravi ricadute di tali interventi –che non portano grandi vantaggi economici per lo Stato in termini di royalties e tasse- e autorizza la ricerca del petrolio a pochi passi dalla costa delle Tremiti e del Promontorio”.
Dalla segretaria della Cgil l’appello a tutte le forze politiche, sociali, associative di far quadrato per spingere il Governo a rivedere la decisione. “In un periodo nel quale soprattutto in Puglia, da Taranto a Manfredonia passando per Brindisi, il tema dello sviluppo e del lavoro deve necessariamente coniugarsi con la salute delle persone e il rispetto dell’ambiente, quella del ministro Climi è una decisione fuori da ogni contesto e logica”.