La campagna ideata e lanciata i primi giorni di giugno dalla Commissione Nazionale Ambiente di AICS (Associazione Italiana Cultura Sport) contro l’abbandono dei rifiuti in strada denominata “Se lo abbandoni il rifiuto sei tu” raccoglie un’altra importante adesione con il comune di Sant’Antioco. Sito sul’omonima isola del Sulcis in Sardegna, già all’avanguardia nella gestione dei rifiuti raggiungendo il 77% di raccolta differenziata (da tre anni premiato come comune RICICLONE), praticando il porta a porta sull’intero territorio comunale, il comune di Sant’Antioco attraverso l’intera giunta decide di mettere la faccia nella campagna AICS Ambiente fornendo le foto per realizzare una locandina con i volti degli amministratori nella classica posa che raffigura ogni testimonial con un rifiuto al guinzaglio. La locandina nei prossimi giorni verrà distribuita in tutti gli esercizi commerciali, stabilimenti balneari, locali pubblici a testimoniare l’impegno diretto dell’amministrazione nel contrasto a questa pratica incivile.
“L’adesione del comune di Sant’Antioco è per noi motivo di grande orgoglio ed intendiamo ringraziare l’assessore all’ambiente Massimo Melis ed il sindaco Mario Corongiu per questo importante passo nella lotta all’inciviltà” dichiara Andrea Nesi responsabile ambiente di AICS
“La pratica dell’abbandono dei rifiuti che nel nostro paese ha raggiunto una dimensione straordinaria e deve essere fronteggiata con azioni di sensibilizzazione e civiltà anche forti e provocatorie. Per questo motivo l’Aics vuole richiamare il singolo cittadino alle proprie responsabilità e al senso civico che dovrebbe impedirci di lasciare sul ciglio delle strade, nelle scarpate, nei parchi sacchi di immondizia, vecchi materassi, mobili, elettrodomestici. Anche a tal fine la campagna e’ incardinata sul volto dei testimonial che hanno deciso di metterci la faccia e di apparire nelle foto con un rifiuto al guinzaglio” continua Nesi
“Non è necessario essere un VIP per partecipare. Chiunque può dare il proprio contributo inviando una foto con rifiuto al guinzaglio a o al medesimo indirizzo richiedere informazioni.” conclude Nesi