Sono diversi i pericoli per l’ambiente rivenienti da un’agricoltura poco attenta all’ambiente. Sicuramente tra questi troviamo il possibile inquinamento chimico originato da un utilizzo poco attento di sostanze concimanti e da trattamenti chimici delle malattie che attaccano le piante che provoca in moltissimi casi una contaminazione dei terreni e di conseguenza delle falde e delle acque. Altra tipologia di inquinamento nasce anche da rifiuti di tipo organico dovuti alla lavorazione delle produzioni e dai lavori di potatura e/o cura delle varie colture. Negli ultimi anni però si è aggiunto un ulteriore pericolo per l’ambiente e cioè l’abbandono delle cosiddette “seminiere” contenenti le piantine, per esempio dei pomodori, nelle cunette, nei canali, sui terreni stessi, una volta effettuata la piantumazione o la semina.
Questo problema non sempre, anzi quasi mai, è affrontato dalle imprese agricole e/o dalle amministrazioni che dovrebbero preoccuparsi della cura del territorio. In realtà il problema non solo è facilmente affrontabile, ma può produrre vantaggi sia per chi deve conferire tali scarti per lo smaltimento che per chi decide di offrire questo servizio. Anche qui, come in altre occasioni, dobbiamo cominciare innanzitutto con il cambiare vocabolo e passare così dallo “smaltimento”, che sostanzialmente significa conferimento in discarica, al “recupero”, che significa dare valore allo scarto e trasformarlo da problema a opportunità di business. L’EPS (polistirolo espanso) può essere tranquillamente recuperato per essere utilizzato sia in nuovi imballi, che come combustibile, che come materiale per l’edilizia. E’ un materiale riciclabile praticamente al 100% perché è composto in larga parte da aria al 98% e da carbonio e idrogeno. Realizzare un’impresa che si occupi del recupero di questo tipo di materiali non è complicato né costoso, non prevede cioè grossi investimenti. Il polistirolo recuperato può essere frantumato, compresso e rimodellato in maniera da ridurne il volume e avviarlo al riutilizzo. Sono diverse le iniziative di questo genere che si sono messe in atto in Italia, tra queste un paio di anni fa è stato creato un consorzio tra comuni e imprese in provincia di Ragusa, mentre è di queste settimane un’iniziativa analoga che si sta realizzando con “Ecoambiente” a Torremaggiore in provincia di Foggia. L’azienda, con la supervisione progettuale di Inversa, azienda specializzata nella consulenza per la realizzazione di attività legate al recupero dei rifiuti e alla produzione di energia, realizzerà un impianto per il recupero dell’EPS. Gli agricoltori della zona potranno quindi conferire ad “Ecoambiente” i contenitori in polistirolo evitando le sanzioni relative al mancato smaltimento e abbattendo notevolmente i costi relativi allo smaltimento stesso. Tale materiale, inoltre, non sarà conferito in discarica, non sarà disperso nell’ambiente, ma sarà recuperato diventando quindi una risorsa totalmente a disposizione per un nuovo utilizzo.
(Articolo realizzato con l’apporto dell’ufficio ricerche di INVERSA)