Bolzano – Una minore riduzione delle masse gelate, con una tendenza opposta a quella verificatasi negli ultimi anni, una situazione sufficientemente favorevole nei bacini di accumulo dove è rimasto un esteso manto nevoso residuo, in un quadro generale però di continua riduzione complessiva delle lingue e dell’arretramento delle fronti, che in alcuni casi ha raggiunto anche punte di 50 metri.
Sono questi i dati più importanti della Campagna glaciologica 2013 nella Provincia Autonoma di Bolzano, effettuata dal Servizio Glaciologico del Club alpino italiano dell’Alto Adige. Per lo studio sono stati selezionati 35 ghiacciai altoatesini, variamente distribuiti sul territorio provinciale in modo da avere un quadro ampiamente descrittivo del glacialismo dell’intera area.
“I ghiacciai costituiscono un vero e proprio patrimonio per le nostre montagne, non solo per il fascino che esercitano, ma anche per essere delle preziose riserve d’ acqua e per la loro sensibilità alle variazioni climatiche”, hanno dichiarato il responsabile del Servizio Glaciologico CAI Alto Adige Pietro Bruschi e il coordinatore scientifico Franco Secchieri. “L’attività di monitoraggio consiste nell’effettuare le misure delle variazioni della fronte del ghiacciaio per poter valutare qualitativamente e quantitativamente le variazioni che la interessano anno dopo anno”.
Per quanto riguarda i risultati negativi della Campagna 2013, si sono riscontrati aumenti localizzati di accumuli detritici causati dalle frane dovute alla progressiva deglaciazione di pareti e canaloni. Inoltre sono aumentati crepacci e seracchi ed, in alcuni apparati, sono comparse ampie finestre rocciose, con il conseguente distacco di consistenti parti di ghiaccio, destinate ad estinguersi nel tempo.
In conclusione, la Campagna glaciologica 2013 ha fornito risultati interessanti di valutazione complessiva del glacialismo, rilevando buone condizioni di salute per i bacini più elevati, ma negative nelle fasce altimetriche meno elevate, sicuramente in linea con il generalizzato andamento negativo delle annate precedenti.
“Sulla base dell’esperienza della passata stagione, tenuto conto delle eccezionali precipitazioni nevose di quest’ anno (inverno 2013/2014), è possibile ipotizzare che anche la prossima stagione avrà un andamento positivo per i nostri ghiacciai”, continuano Bruschi e Secchieri. “Troppo presto comunque per affermare un decisivo e consistente miglioramento futuro dei nostri ghiacciai: è innegabile che la principale causa del deficit di bilancio complessivo sia imputabile a un aumento generalizzato delle temperature globali, dato di fatto ormai ufficialmente riconosciuto”.
I due esperti ricordano infatti come sia sufficiente una sola settimana di caldo intenso, anche a quote elevate, per sciogliere l’equivalente della neve caduta in un mese invernale.
La documentazione raccolta sarà inserita nell’archivio dell’Ufficio Idrografico della Provincia di Bolzano, nel catasto del Comitato Glaciologico Italiano e nelle riviste scientifiche internazionali.