Quella tra Dott e Ostello Bello è una partnership avviata ad inizio estate con l’obiettivo di promuovere e incentivare, attraverso scontistiche dedicate e con personale dedicato che ne spieghi le regole, l’utilizzo in sicurezza di monopattini e biciclette in sharing da parte dei turisti che soggiornano presso le due sedi milanesi dell’ostello.
Come spiega Vittorio Gattari, Responsabile Relazioni Istituzionali di Dott “È ormai sempre più evidente quanto, in una città come Milano che registra numeri mai visti prima nel settore turistico, l’offerta di un servizio di mobilità alternativo al mezzo privato e complementare al trasporto pubblico come il nostro diventi fondamentale per la generazione di un circuito virtuoso che permette di scoprire nuovi punti di interesse e quartieri meno centrali della città, altrettanto belli e ricchi di cultura. Per questo nasce la nostra collaborazione con Ostello Bello che ha già portato oltre 1.000 turisti ad utilizzare uno dei nostri mezzi per scoprire la città, migliorando la qualità dell’esperienza di viaggio e abituando il turista a modalità di vacanza più “green” e di conseguenza meno impattanti.”
La micromobilità diventa quindi la chiave per un turismo, così come in generale per uno stile di vita, più sostenibile, accessibile ed inclusivo, soprattutto quando le strutture ricettive come Ostello Bello diventano dei “corpi intermedi” che assumono un ruolo fondamentale nell’educazione dei turisti.
Carlo Alberto dalla Chiesa, CEO di Ostello Bello, ha infatti spiegato: “I turisti saranno sempre di più e questo rappresenta un enorme possibilità ma anche una chiamata di responsabilità per chi gestisce le città e chi opera per indirizzare nel modo giusto il turismo, salvaguardando allo stesso tempo il tessuto sociale della meta. Dobbiamo pensare alla città che vogliamo offrire ai nostri turisti e da qui nasce l’esigenza di creare collaborazioni come quella con Dott. Il nostro vuole essere un ruolo simbolico: chi viene in Ostello Bello viene sensibilizzato all’uso dei mezzi in sharing e viene accompagnato in un primo percorso di formazione. Questo è il nostro benvenuto in città.”