Patrocinato da Enit (Agenzia nazionale turismo), Regione Basilicata, Provincia e Comune di Matera, e da Parco della Murgia Materana, con la partecipazione di Alce Nero Mielizia, SlowFood condotta delle Murge (progetto OrtoinCondotta), LifeGate, Sviluppo Basilicata e Cibo Vero, l’evento che, come partner istituzionali vede il coinvolgimento di Matera 2019, Coldiretti e CNA, mira a spiegare come fare agricoltura utilizzando le nuove tecnologie e valorizzando i prodotti locali e il territorio rurale.
In un periodo come quello attuale, in cui i ritmi di vita sono sempre più frenetici e alienanti, e la crisi economica attanaglia le famiglie, sempre più giovani laureati e professionisti stanno ri-scoprendo i valori legati alla ruralità in un’ottica tecnologica, abbandonando così le città per stabilirsi in campagna e dedicarsi all’agricoltura con soluzione e strumenti del Web 2.0. Proiettati in una dimensione glocal, i neocontadini scelgono di tornare ai lavori agricoli valorizzando tutte le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie, come Internet e i social media. Queste soluzioni basate sul concetto dello “sharing” offrono, per esempio, la possibilità di aprire un sito web e un canale di e-commerce, e fare rete con gli imprenditori locali consentendo loro di confrontarsi, aggiornarsi e condividere le informazioni, e mettere a disposizione del consumatore finale – oggi sempre più informato e consapevole – tutti i dettagli necessari sui prodotti che acquista.
Saranno questi i temi che verranno affrontati durante la tavola rotonda che vedrà il coinvolgimento, tra gli altri, di Lucio Cavazzoni di Alce Nero Mielizia, Marco Roveda di LifeGate, Michele Polignieri di Slow Food Murge, referente del progetto Orto in Condotta Puglia e Andrea Freschi del dipartimento Attività Produttive della Regione Basilicata.
«Sempre più giovani diplomati e laureati – dichiara Antonio Cucco Fiore, fondatore di Murgiamadre (Food.Culture. Territory.) e moderatore del convegno – stanno diventando veri e propri imprenditori moderni della terra. Se da un lato imparano a guidare il trattore e a usare l’aratro, dall’altro utilizzano il Web e i social media per aprire siti e promuovere i loro prodotti. In questo modo, non solo fanno una comunicazione credibile e genuina su ciò che producono ma promuovono allo stesso tempo il proprio territorio, stimolando così nuove forme di turismo – slow, agriturismo, e fattorie sociali e didattiche, come agri-nidi e agri-sili -».