Per la prima volta i 25 GAL – Gruppi di azione locale – della Puglia partecipano tutti insieme a Bit 2012, manifestazione di primo piano per il turismo in Italia e nel mondo.  Oggi il mare e le coste pugliesi sono famosi e riconosciuti in tutto il mondo, ma le meraviglie celate a volte a pochi chilometri dalla costa possono lasciare sorpresi gli stessi abitanti quando decidono di partire alla scoperta del proprio territorio.

Non è semplice raccontare e far conoscere le meraviglie dei territori più all’interno, da quelle paesaggistiche a quelle architettoniche, gastronomiche e artigianali in poche righe. Per questo lavorano costantemente i GAL sui quali ha puntato la Regione Puglia così come sottolinea l’Assessore alle Risorse Agroalimentari Dario Stefano: “Una scelta impegnativa che risponde alla strategia di recuperare al patrimonio rurale centralità in un modello di sviluppo che vede protagoniste le nuove generazioni, per dare nuovo impulso anche al settore turistico. La multifunzionalità, abbinata all’innovazione nel contesto rurale, costituisce il vero asset strategico per lo sviluppo”

L’Assessore al Mediterraneo Cultura e Turismo, Silvia Godelli, evidenzia come i  GAL siano una ricchezza per il nostro territorio in quanto “ rappresentano per loro vocazione la capacità di promuovere  lo sviluppo locale di cui il turismo è una delle leve fondamentali, per cui l’interfaccia tra i territori rurali e la Puglia turistica è quanto di più naturale ed efficace ci possa essere“.

I GAL vogliono essere una garanzia – spiega Francesco Mastrogiacomo, Responsabile Asse IV- Leader, PSR Regione Puglia – della qualità delle strutture finanziate e degli incentivi alle nuove attività per rafforzare la competitività dei territori senza sacrificare la qualità della vita e le peculiarità che li rendono unici.”

La salvaguardia degli ambienti rurali, con i loro antichi borghi, l’artigianato, i sapori, le tradizioni, è strettamente connessa a una forte identità territoriale che, attraverso il binomio Puglia rurale- turismo di qualità, si esplica attraverso il confronto costante tra passato e futuro, tra la “rete rurale” che è slow per definizione e la rete, il web, che è sempre più fast.

Se ne parla sabato 18 febbraio, nello spazio conferenze dello stand Puglia alla BIT, insieme a Dario Stefano, Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Silvia Godelli, Assessore al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia, Antonio Barreca, Direttore Generale Federturismo, Lorenzo Brufani, Portavoce in Italia di Tripadvisor.it. A stimolare l’incontro con la loro intelligente ironia interverranno Massimo Cirri e Filippo Solibello di Caterpillar Rai Radio 2.

Nella programmazione 2007- 2013 i GAL pugliesi sono passati da 9 a 25, coprendo la quasi totalità del territorio rurale pugliese. La Regione Puglia, affidando all’Asse 4 “Attuazione dell’impostazione Leader” del PSR (Piano di Sviluppo Regionale) che finanzia i GAL, circa il 21% delle risorse del PSR 2007-2013, pari a Euro 292.000.000,00, ha investito nei territori rurali.

L’investimento per la promozione delle partnership tra pubblico e privato serve a incentivare processi innovativi per lo sviluppo rurale, con un approccio propulsivo, che punta sulla interazione tra operatori e soggetti appartenenti a diversi settori economici. L’obiettivo? migliorare la governance e rafforzare le capacità dei partenariati locali per agevolare il percorso di costituzione di vere e proprie agenzie di sviluppo locale a servizio diretto dei territori rurali.

L’attività dei GAL pugliesi è strutturata su una serie di Misure di sostegno (Assi III e IV del Piano di Sviluppo Rurale Puglia 2007-2013) e si basa su cinque temi catalizzatori, indicati all’interno del Piano di Sviluppo Locale elaborato da ciascun GAL (PSL):

  • Valorizzazione delle risorse produttive locali e realizzazione dei relativi circuiti;
  • Recupero dell’identità delle aree rurali;
  • Realizzazione di circuiti di valorizzazione del patrimonio culturale e delle risorse naturali.
  • Creazione di nuove attività produttive in settori non agricoli, implementazione di servizi e valorizzazione delle produzioni esistenti;
  • Miglioramento della qualità della vita nelle aree rurali.

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