Nel periodo attuale di crisi che stiamo vivendo, dove regnano sovrane parole come rating, spread o quotazione delle borse e dove la rinascita si cerca solamente nel settore dell’economia, un gruppo di giovani pugliesi dell’Istituto Tecnico Economico “Costa” di Lecce, ha proposto di rendere migliore il futuro partendo dal settore agroalimentare.
Il progetto chiamato “Dieta Med – Italiana” si basa su quattro A: Agricoltura, Alimentazione, Ambiente e Accoglienza turistica.
Verrà quindi messa al centro della ripresa l’economia del lavoro e delle persone; delle piccole, medie e grandi imprese. In questo modo si potranno sfruttare al meglio quelle che sono le peculiarità del meridione: i prodotti della terra, della pesca e dell’ Italian cuisine style.
Il progetto si pone un obbiettivo molto semplice, anche se di difficile realizzazione, ovvero far comprendere ad Inglesi, Americani e al Resto del Mondo( e anche a noi italiani..) che la Dieta Mediterranea italiana è in assoluto il regime alimentare più indicato per nutrirsi in maniera sana, per prevenire e combattere malattie importanti (ipertensione, arteriosclerosi, diabete, malattie cardiovascolari, obesità, …), per mangiare bene senza rinunciare al gusto e, infine ma non meno importante, per raggiungere la sospirata sostenibilità ambientale.
Per raggiungere tale obbiettivo si terrà ovviamente conto di quelli che sono i fattori favorevoli alla diffusione di tale idea. Per esempio si farà innanzitutto leva sulla dichiarata voglia e necessità espressa in alcuni Paesi (USA in testa) di modificare radicalmente le abitudini alimentari dei propri cittadini, preferendo sistemi nutrizionali che utilizzano meno grassi saturi. In secondo luogo si approfitterà sia del recente titolo di “patrimonio immateriale dell’umanità” attribuito alla Dieta Mediterranea dall’Unesco, oltre che degli innumerevoli risultati ottenuti nelle ricerche scientifiche effettuate da istituti specialistici e universitari che decretano e confermano gli indiscussi benefici per la salute del regime alimentare mediterraneo.
Se il progetto dovesse essere realizzato, i vantaggi che si otterrebbero sarebbero molteplici: infatti si incrementerebbe la domanda commerciale dei nostri prodotti naturali (ortaggi, cereali, legumi, frutta, pesce). Si aumenterebbe ulteriormente e notevolmente l’interesse per la nostra cucina con la conseguente voglia e necessità di degustarne la bontà e impararne i segreti e si otterrebbe un conseguente e benefico incremento del turismo agro-eno-gastronomico, soprattutto destagionalizzato. Ed infine tutto ciò porterebbe ad una crescita dell’ occupazione e, cosa più importante, alla agognata possibilità di offrire un futuro lavoro ai giovani.
Ed è per questo che gli ideatori del progetto “Dieta Med –Italiana” rivolgono un accorato appello alle istituzioni, alle organizzazioni di categoria, ai media e alle aziende del comparto agroalimentare: «Dateci credito, ascoltateci e supportateci, sia con sostegni immateriali che con contributi reali, potremmo divenire gli “Steve Jobs” italiani. Se in America i giovani hanno brillato e aiutato l’economia nazionale soprattutto nel settore della tecnologia, in Italia probabilmente potremmo farcela con un ritorno al futuro, nell’agricoltura e nell’alimentazione, nel pieno rispetto dell’ambiente».