A San Marino il raduno annuale: gli operatori della ristorazione a confronto per mettere a punto nuove strategie
A San Marino gli imbuti della cucina si trasformano in imbuti di maketing. Funnel, dall’inglese ‘imbuto’ è il termine che designa il processo grazie al quale le aziende guidano i propri clienti all’acquisto.
“La ristorazione senza una strategia di marketing digitale oggi è impossibile”. È questo il pensiero degli oltre 600 ristoratori, provenienti da ogni parte d’Italia, che si sono dati appuntamento a San Marino in occasione di Sold Out. Un’iniziativa promossa e organizzata da Giuliano Lanzetti, titolare del Bounty di Rimini, Ceo e creatore di Pienissimo, azienda leader nel settore della formazione di imprenditori della ristorazione.
Negli ultimi anni il settore della ristorazione è attraversato da profondi mutamenti, che si accompagnano a nuove sfide da affrontare: dalla crisi economica alla difficoltà nel reperire personale fino ai recenti rincari delle materie prime e delle utenze. Il mondo digital, d’altra parte, viene in soccorso dei ristoratori, offrendo loro nuove opportunità da cogliere, ma richiedendo anche uno scatto in avanti rispetto alla gestione tradizionale di un locale.
Di fronte alle difficoltà, oltre 600 ristoratori hanno deciso di scendere in campo in maniera proattiva e di fare squadra, mettendo al centro il valore della formazione e condividendo strategie per l’acquisizione e il mantenimento dei clienti. Una rivoluzione che passa anche attraverso la diffusione di Pienissimo Pro: non solo un’agenda prenotazioni digitale, ma anche un potente strumento di marketing e CRM al servizio dei ristoratori che desiderano riempire il loro locale.
“Molti ristoratori – spiega Lanzetti – sottovalutano purtroppo l’importanza del marketing e di azioni mirate per l’acquisizione dei clienti. Ormai le prenotazioni avvengono sempre più online e la ristorazione non fa eccezione.
Nonostante ciò, solo 1 su 50 ristoratori ha implementato un sistema digitale di prenotazioni e solo 1 ogni 120 è proprietario dei contatti dei suoi clienti, mentre la maggior parte usufruisce dei servizi delle multinazionali del delivery e delle prenotazioni che di fatto detengono i dati degli utenti rendendo impossibili azioni di marketing autonome che prescindano dall’utilizzo di questi servizi.
Ormai il mercato della ristorazione è sovraffollato e saturo, Rimini (la città che ospita il mio locale il Bounty) ha una densità di locali/abitanti superiore a quella di Milano e New York. In questo scenario quindi si rende necessario introdurre il marketing anche nel nostro settore, poiché non è più fattibile che il cliente ti scelga e continui a farlo solo perché si ricorda del piatto buono, ma sei tu ristoratore che devi attivarti per andarlo a prendere, ovviamente rendendoti capace di attuare strategie di marketing e ingegnerizzando il tuo sistema di prenotazioni.
Solo con un sistema di archiviazione e segmentazione dati, il ristoratore può davvero conoscere a 360 gradi i suoi clienti e le loro abitudini e attivare strategie di marketing vincenti per vedere il tuo locale pieno ogni giorno della settimana”.
Al giorno d’oggi, prosegue Lanzetti, “l’esperienza al ristorante esce dalle sue mura e si espande oltre il momento del pranzo o della cena. Prosegue via mail, su Whatsapp e propone offerte, omaggi, inviti esclusivi, aggiornamenti sulle novità in menu. Ma pure ringraziamenti per aver scelto proprio quel ristorante e sondaggi per migliorarne il servizio. Sempre più attività nella ristorazione adottano strategie di marketing per fidelizzare i clienti. Molto spesso queste azioni di marketing assumono un peso che vale di più dell’effettiva esperienza culinaria”.