COMPAG: Per tutelare i prodotti italiani occorre tutelare gli operatori della filiera nazionale, servono fondi per il settore e un sistema di monitoraggio delle produzioni con dati fruibili in tempo reale.
Il Vice Presidente COMPAG, Mauro Acciarri, è intervenuto alla riunione che si è tenuta ieri al MASAF, alla presenza del Ministro Lollobrigida e del Sottosegretario La Pietra, in cui è stata convocata tutta la filiera per cercare, in maniera congiunta, una strategia per far fronte all’attuale situazione di difficoltà che sta vivendo il settore del grano duro.
Il grano duro è una coltura importantissima per l’economia, la tradizione e il paesaggio del nostro Paese, che è il primo produttore a livello europeo e il secondo al mondo. Ma produrre grano duro di qualità ha costi di coltivazione elevati, anche rispetto ad altre colture, e deve rispondere a requisiti spesso molto stringenti, con margini di redditività bassi e non sempre adeguati. Analizzando la catena del valore della pasta, alla fase agricola (che comprende anche la fase dello stoccaggio/commercializzazione) è stato riconosciuto negli ultimi sette anni un valore medio della granella pari a 0,34 €/kg su un prezzo medio della pasta al dettaglio di 1,28 €/kg (Fonte dati: Ismea).
Il Vice Presidente COMPAG, Mauro Acciarri, intervenendo alla riunione ha sottolineato che “in una campagna difficile come quella attuale, sulla quale sono pesati eventi climatici avversi, occorre riconoscere ancora di più il ruolo fondamentale che hanno le strutture di stoccaggio che, attraverso la ripulitura, la selezione della materia prima e la segregazione per lotti omogenei, garantiscono la valorizzazione della materia prima nazionale. E questo sia a vantaggio dell’industria che può avere un prodotto adeguato alla trasformazione, sia della parte agricola che vede valorizzato il proprio lavoro.
“Inoltre, fasi complesse come quella attuale – prosegue Acciarri – ci ricordano l’importanza di avere un sistema nazionale di monitoraggio delle produzioni che contempli sia il dato quantitativo ma anche quello qualitativo, in maniera da avere informazioni sulla campagna fruibili in tempo reale da parte delle istituzioni ma anche a disposizione degli stessi operatori che devono compiere scelte commerciali”.
Per sostenere il settore servono fondi e una visione a lungo raggio condivisa da tutta la filiera. Ma è altresì importante che il consumatore finale sia in grado di riconoscere l’importanza e il valore di tutte le fasi della filiera, comprese le attività di segregazione, stoccaggio e conservazione. Anche attraverso questo percorso di conoscenza e consapevolezza, facendo capire che sono attività imprescindibili per ottenere una semola e poi un prodotto finito di alta qualità, si riuscirà a far riconoscere alla pasta e a tutta la filiera il giusto valore.