C’è un’iniziativa resa nota da poco dalla Comunità Europea per sostenere la ricerca di cibi sani adatti anche “tasche” poco dotate. E’ il progetto Chance ecco la nota stampa del progetto:
“Vivere sulla soglia di povertà non solo comporta una condizione economica disagiata, ma con sé porta spesso anche problemi di salute legati all’alimentazione. Esiste un legame diretto fra reddito e qualità della dieta: con l’abbassamento dello stato socio-economico la dieta diventa sempre più squilibrata. Una delle ragioni di questa condizione è che chi ha basso reddito spesso non può permettersi alimenti sufficientemente nutrienti1. Anche il basso livello di istruzione, però, può spiegare come mai le abitudini alimentari sono insoddisfacenti in queste persone. Il grado di istruzione è importante per il livello di conoscenze nutrizionali, che a sua volta influenza le abitudini alimentari come, ad esempio, il consumo di frutta e verdura2. Il risultato è maggiore rischio di sovrappeso e obesità con problemi ad essi correlati, come il diabete e le malattie cardiovascolari, ma anche carenze di micronutrienti. In Europa, 81 milioni di persone sono a rischio di povertà3. L’aumentato rischio di malattie associato alla cattiva alimentazione porta ad un significativo aumento delle spese sanitarie oltre che ad uno stato di malessere sociale.
Nel progetto CHANCE finanziato dalla Commissione europea, ricercatori e partner industriali svilupperanno insieme prodotti alimentari allettanti, accessibili e sani, in grado di prevenire comuni problemi nutrizionali nelle persone a rischio di povertà. Per rendere il cibo sano accessibile ai portafogli più magri, il progetto CHANCE esplorerà tecnologie e ingredienti a basso costo, come i sottoprodotti, ricchi di fibre, che derivano dalla produzione di succhi di frutta e di altri derivati dalla lavorazione degli alimenti. Lo sviluppo di questi nuovi prodotti alimentari richiede sicuramente conoscenze tecnologiche specializzate. E’ altrettanto importante, tuttavia, conoscere bene anche gli stili di vita e le esigenze delle persone che sono a rischio di povertà.
Le statistiche di Eurostat indicano che le donne e gli anziani sono due gruppi di particolare interesse ma i ricercatori di CHANCE intendono selezionare i principali gruppi a rischio di povertà in Europa utilizzando i criteri socio-economici più adatti. Una volta individuati, a questi gruppi saranno rivolte domande mirate: cosa mangiano? Il sovrappeso, o peggio l’obesità, è il loro problema principale? Oppure sono malnutriti a causa di una inadeguata assunzione di micronutrienti, quali ferro e vitamina B12? Per trovare risposte a queste domande, i ricercatori di CHANCE passeranno in rassegna la letteratura scientifica, distribuiranno questionari sulle abitudini alimentari, prenderanno misure come peso, altezza e la circonferenza girovita, oltre a valutare lo stato nutrizionale e generale di salute.
Infine, i ricercatori di CHANCE studieranno ciò che i gruppi a rischio di povertà percepiscono individualmente come ostacoli al mangiare sano, e cosa pensano i negozianti, i produttori di alimenti e bevande e gli altri attori della catena alimentare di quali siano le cause che allontanano questi gruppi di popolazione dai cibi nutrienti. Da queste risposte, i partner industriali di CHANCE riceveranno spunti per sviluppare prodotti alimentari sani che potrebbero finalmente finire nel carrello della spesa dei gruppi a rischio di povertà.
Una parte importante del progetto CHANCE è quello di rendere consapevoli le parti politiche, le organizzazioni dei consumatori, gli scienziati, i produttori di alimenti e bevande, i professionisti della salute e dei servizi sociali, a proposito degli scopi del progetto CHANCE e dei suoi risultati. Per essere sicuri che questi soggetti siano raggiunti da queste informazioni, la European Food Information Council (EUFIC) si prenderà carico delle attività di divulgazione e comunicazione all’interno del progetto.
Il coordinatore del consorzio CHANCE, professor Francesco Capozzi dell’Università di Bologna, riassume il progetto: “Nonostante il fatto che le principali patologie legate alla cattiva alimentazione sono più comuni nelle persone a rischio di povertà, pochi sforzi sono stati fatti per sviluppare cibi più sani nella fascia di prezzo più basso. Esplorando le modalità per abbassare i costi di produzione e aumentando le conoscenze socio-economiche su questi particolari gruppi di consumatori, il progetto CHANCE intende stimolare lo sviluppo di prodotti alimentari che possono fare la differenza, rendendoli disponibili e attraenti per le persone che realmente ne hanno bisogno”.
Riferimenti:
1. Aggarwal, A., et al. (2011). Does diet cost mediate the relation between socioeconomic position and diet quality? Pubblicato online su European Journal of Clinical Nutrition, 11 maggio 2011.
2. De Vriendt, T., et al. (2009). Determinants of nutrition knowledge in young and middle-aged Belgian women and the association with their dietary behaviour. Appetite 52: 788-792
3. Eurostat (2010): Income and living conditions in Europe
Note per i redattori:
CHANCE è un consorzio multidisciplinare composto da 17 partner provenienti da 9 paesi dell’UE. Nell’ambito del progetto sono impegnati, in attività di ricerca e sviluppo tecnologico, dieci università e istituti di ricerca insieme a 5 piccole e medie imprese (PMI) del settore alimentare. L’EUFIC – European Food Information Council – e il CEN – Comitato Europeo di Normazione – prendono parte al consorzio per assicurare che le informazioni sul progetto e sui suoi risultati raggiungano un più ampio pubblico europeo. Coordinatori del progetto sono il Prof. Francesco Capozzi e la Prof.ssa Alessandra Bordoni, dell’Università di Bologna.
Per ulteriori informazioni sul progetto visitare il sito www.chancefood.eu“