L\’Associazione provinciale dei titolari di farmacia convoca per domenica 9 novembre l\’assemblea straordinaria dei suoi iscritti. Un appuntamento chiave per la categoria, chiamata non solo a discutere dell\’accesa vertenza in atto con l\’Asl Foggia e di conseguenza con la Regione Puglia ma soprattutto a valutare le iniziative da opporre a un silenzio che adesso comincia a sapere di beffa.
Nei nostri precedenti interventi avevamo auspicato un ritorno quanto meno al dialogo, in forza di ragioni inconfutabili come il credito che vantiamo nei confronti dell\’Asl Foggia: quasi 5 mensilità per complessivi 60 milioni di euro. E come da mesi ci affanniamo a evidenziare, non si tratta di pretese campate in aria ma semplicemente del rimborso di medicinali che abbiamo acquistato (anticipando soldi, di banche e finanziarie, sui cui ovviamente sono maturati ingenti interessi passivi) e poi ceduto ai cittadini per conto del Servizio sanitario nazionale. Ma per tutta risposta abbiamo ricevuto in cambio solo silenzio, imbarazzo e abbastanza recentemente la promessa che a saldare per intero questa enorme massa debitoria sarebbe stata direttamente l\’Agenzia regionale per la sanità. Una assicurazione, quest\’ultima, sostenuta dall\’ufficialità conferitale dalle parole dell\’assessore regionale alla sanità Alberto Tedesco, il quale ha dichiarato che “alle farmacie pugliesi penserà direttamente la Regione, una volta per tutte, attraverso l\’Ares”. Una decisione per cui non abbiamo fatto nemmeno in tempo a gioire, che pochi giorni dopo da indiscrezioni di stampa – che non hanno mai ricevuto smentita – abbiamo appreso che al saldo dei crediti delle farmacie si sarebbe proceduto con l\’inaccettabile e offensivo strumento della trattativa: cancellando, insomma, gli interessi che nel frattempo sono maturati, soldi e impegni formali con gli istituti di credito che le nostre farmacie hanno già assunto e onorato con enormi sacrifici.
A questa politica del disimpegno l\’Atf non ci sta, per cui nell\’assemblea straordinaria di domenica più che certamente saranno discusse e approvate le forme più opportune di astensione civile e responsabile dal servizio. Una decisione inevitabile, visto che il settore – e tutto il suo indotto – rischiano il collasso grazie a politiche gestionali dell\’Asl Foggia che evidentemente hanno anteposto un demagogico proprio consenso negandolo alle farmacie, prima linea dell\’assistenza pubblica. Prossimo passo, sempre dietro decisione che altrettanto certamente scaturirà durante l\’assemblea degli associati, quello del ricorso alla Magistratura: un\’azione di recupero che rischia di mettere in ginocchio l\’Asl Foggia, per importo, per numero dei ricorrenti (le farmacie di Capitanata sono 194) e per l\’altissima probabilità che l\’esito sia positivo e immediato.
L\’Atf, infine, resta comunque a disposizione delle istituzioni, dei rappresentanti politici locali e soprattutto di Regione Puglia e Asl Foggia per tentare di ripristinare un percorso comune che porti verso una qualche condivisa soluzione, anche in virtù del fatto che dopo diversi giorni di vuoto amministrativo da qualche ora alla guida dell\’Azienda sanitaria provinciale siede il dott. Ruggero Castrignanò. Ci sarebbe piaciuto accoglierlo in altro modo, ma al momento oltre ad augurargli buon lavoro crediamo sia doveroso fargli sapere che all\’Asl Foggia esiste una vertenza che da grave sta diventando drammatica: quella dei farmacisti.
Il presidente dell’Associazione provinciale dei farmacisti
dott. Gianfranco Curato