Da qualche giorno si rincorrono le voci su un possibile siluramento da parte di TIM di Belen Rodriguez che, secondo alcune voci aziendali, non avrebbe apportato alcun risultato alle vendite, anzi avrebbe contribuito alla diminuzione delle stesse.
Senza entrare nel merito della professionalità dell’attrice argentina direi che è troppo facile per un’azienda, una multinazionale, dire che la colpa del calo delle vendite è dovuto all’artista presente nei propri spot.
Per la riuscita di uno spot è chiaro che c’è bisogno che sia studiato bene, che sia accattivante, che stimoli il consumatore, che lo porti a consumare. Certo non è che tutti gli acquirenti o i potenziali acquirenti di TIM siano degli sprovveduti ai quali basta presentare le forme della bellissima Belen per convincerli a fare un acquisto. Bisogna sicuramente pensare che ci sono i giovani e giovanissimi, i ragazzi e le ragazze, gli uomini e le donne, i privati e le aziende eccetera, eccetera…
E poi siamo in un mercato che punta sicuramente sul “mobile”, ma su un mobile più complesso, un mobile fatto di sms, ma anche di applicazioni, di social networking, di utilizzo di internet ovunque, eccetera, eccetera.
Forse lo spot o gli spot andavano pensati diversamente, forse lo spot legato alle partite di calcio ogni tanto andrebbe cambiato, oppure andrebbe cambiato tra l’inizio della partita, la fine del primo tempo, la fine della partita… Insomma secondo me sparare sulla sola Belen è cercare spudoratamente un capro espiatorio per una campagna sbagliata e per un’azienda che evidentemente dovrebbe fare ragionamenti più complessi per analizzare e spiegare i propri insuccessi.
Senza valutare quindi Belen posso dire che la sparata dei giorni scorsi mi sembra molto infantile e molto poco professionale. Un modo per colpire chi ha lasciato da poco in TIM la responsabilità del marketing e la comunicazione ?
Se fossi TIM andrei più a fondo nell’analisi.
(dal Blog del Direttore – http://micheledelledera.wordpress.com)