Cinque settimane di intenso lavoro che hanno portato alla luce numerosissimi reperti di straordinaria importanza scientifica. Si è conclusa la seconda campagna di scavo preistorico – paleontologico di Pirro Nord, presso la Cava dell’Erba di Apricena.
Impegnati oltre 60 tra ricercatori e studenti, provenienti da numerose Università italiane ma anche da Università estere, come quelle delle Filippine, dell’Indonesia e del Marocco.
“Il sito di Pirro Nord – spiegano i Direttori dello scavo, Marta Arzarello, dell’Università degli Studi di Ferrara, e Marco Pavia, dell’Università degli Studi di Torino – ad oggi rappresenta la più antica testimonianza dell’arrivo dell’uomo preistorico in Europa, uomo che troviamo circa 1,8 milioni di anni fa alle porte dell’Europa, in Georgia, e successivamente in Italia, Francia e Spagna”.
La campagna di scavo 2008, finanziata da Comune di Apricena, guidato dal Sindaco Vito Zuccarino, Italcementi Group, fondazione CRT, e Caripuglia, ha permesso di raccogliere nuove informazioni riguardanti sia la fauna a vertebrati fossili che abitava la zona 1,5 milioni di anni fa sia le strategie di sussistenza adottate dai primi europei.
Durante le cinque settimane sono stati rinvenuti più di 3000 resti di ossa appartenenti a grossi mammiferi estinti come, per esempio, la tigre dai denti a sciabola, il bisonte, il mammuth e l’elefante nonché più di 100 strumenti in selce che attestano l’attività domestica dell’uomo che usava il bordo tagliente delle schegge per il depezzamento delle carcasse animali, cacciate sia attivamente che recuperate in seguito al loro abbandono da parte di altri grossi predatori, e per le altre attività domestiche.
“La campagna di scavo di quest’anno – commenta il Sindaco Zuccarino – ha confermato tutta la validità e l’importanza della ricerca in corso delle nostre cave. Una realtà di valore internazionale di cui auspichiamo al più presto che la comunità regionale e altri enti prendano coscienza capendone la portata e i possibili risvolti positivi per il nostro territorio”.