Terna è uno dei più grandi operatori di reti per la trasmissione di energia elettrica mondiale.
Terna nel periodo 2005-2009 ha realizzato per le rinnovabili 900 km di elettrodotti per 500 milioni di euro. E sono previsti altri 1,1 miliardi nel Piano 2010-2014 per fare nuove stazioni e linee, soprattutto al Sud.
La rete dovrebbe essere un motore a reazione per lo sviluppo del Paese e non un freno dovuto alle lungaggini burocratiche.
Nel Piano di sviluppo della rete sono previsti diversi interventi in Puglia tra i quali:
- Potenziamento elettrodotto a 380 kV “Benevento-Foggia”;
- Nuova Stazione a 380 KV di Troia;
- Elettrodotto a 380 KV “Gissi-Foggia”;
- Raccordo 380 KV Candela;
- Cavo Sottomarino a 400 KV “Italia Albania”;
- Cavo Sottomarino a 400 KV “Italia Montenegro”;
I primi due interventi sono in Autorizzazione Unica, il terzo ed il quarto sono in concertazione ed infine gli ultimi due sono in una fase di studio.
La Regione Puglia ha già siglato nel settembre 2008 un Protocollo di Intesa con Terna per l’applicazione della valutazione ambientale strategica (VAS) alla pianificazione elettrica relativa al territorio regionale.
La VAS è uno strumento di concertazione per promuovere uno sviluppo della rete elettrica compatibile con l’ambiente e condiviso con le Regioni e gli Enti locali.
La VAS prevede diverse fasi: l’elaborazione di un rapporto ambientale, lo svolgimento di consultazioni, la valutazione del rapporto ambientale e dei risultati delle consultazioni e la condivisione delle informazioni sulle decisioni adottate.
Prima dell’ultimo step, il pubblico e le autorità interessate, devono poter esprimere il proprio parere prima dell’adozione del piano /programma o dell’avvio della relativa procedura legislativa.
Le autorità interessate e il pubblico devono essere informati dell’avvenuta adozione; deve essere garantito un sistema di monitoraggio degli effetti ambientali significativi anche al fine di individuare e rimuovere tempestivamente degli effetti negativi imprevisti.
Con i suoi due interventi previsti per ovviare all’attuale problema di congestione della rete; il Subappennino Dauno, grazie alle caratteristiche anemologiche, dovrebbe essere il volano per uno sviluppo armonico di un settore in forte crescita come quello delle rinnovabili. Ciascun soggetto interessato dovrebbe fare la sua parte, inoltre si dovrebbero applicare le norme esistenti, in particolare lo strumento dell’Autorizzazione Unica per reti e impianti previsto dalla legge 387/03. Ed infine il Sistema, dovrebbe sostenere gli sforzi di chi, davvero vorrebbe realizzare le centrali e non degli affaristi che vorrebbero solo lucrare sul sistema.
In questo processo siamo tutti coinvolti, dovremmo cercare di elaborare una soluzione per il nostro Subappennino e per i nostri giovani, che dovrebbe andare di pari passo sia in funzione di uno sviluppo ambientale e sia in funzione di una crescita economica. Solo in tal modo si riuscirebbero a tracciare le fondamenta per un territorio ecosostenibile e all’avanguardia ,che diventi oggetto di orgoglio per tutta l’Italia e perché no del Mondo intero!!!
Orazio Buonamico