“Nei prossimi mesi, bisognerà accrescere la concertazione e la contrattazione sul territorio per provare a fare quel salto oltre la crisi, quel balzo in avanti verso un futuro migliore, di speranza, nel quale il lavoro sia centrale e protagonista dell’economia”. E’ quanto emerso nel corso della conferenza provinciale della Cisl, svoltasi presso la Biblioteca Provinciale di Foggia, alla presenza del segretario generale della Cisl di Puglia, Giulio Colecchia, e del segretario nazionale, Luigi Sbarra. La Cisl di Foggia ha intenzione di “condurre una forte vertenzialità territoriale nei confronti delle amministrazioni locali, che nella gestione delle risorse non potranno non tener conto della voce del sindacato, dei lavoratori e dei pensionati”, ha rilevato il segretario generale, Emilio Di Conza, secondo il quale “è necessario sviluppare, con attenzione e competenza, un’azione di controllo sulle scelte di bilancio dei governi locali, in materia soprattutto di politiche sociali, e al tempo stesso saper essere propositivi e partecipi per costringere la parte politica, gli amministratori locali, ad occuparsi dei problemi reali delle comunità della nostra Capitanata”. Un discorso particolarmente valido per il Comune di Foggia, “la cui pesantissima situazione debitoria, al limite del dissesto, ci pone e ci porrà, sempre più nei prossimi mesi, di fronte a situazioni difficili e dolorose, anche dal punto di vista occupazionale, nei confronti delle quali un sindacato responsabile, come la Cisl, non si tirerà indietro facendo la propria parte con senso di responsabilità, ma soprattutto cercando di salvaguardare il lavoro, bene fondamentale dell’uomo”. La Cisl regionale rileva un quadro disastroso della situazione economica pugliese. “Il ruolo del nostro sindacato è oggi ancor più fondamentale nel ricondurre la politica pugliese ad occuparsi dei problemi reali della gente di Puglia, per la quale l’ipotesi di ritornare presto alle urne è un problema serio. Vuol dire fermare nuovamente i percorsi avviati”. A livello regionale, Colecchia ha auspicato la realizzazione di una vera concertazione, specie nell’individuare gli investimenti da sostenere prioritariamente per dare ossigeno al mondo delle imprese e del lavoro. “In Puglia, il fallimento delle Aree Vaste è evidente”, ha denunciato il segretario regionale della Cisl, secondo cui “quella programmazione è stata un bluff: non è stata presa sul serio”. Il segretario nazionale Sbarra ha parlato dell’attuale come di una “fase di allarmante preoccupazione e difficoltà nella quale il Paese è condannato a processi di forte instabilità non essendo assolutamente governato”. Il sindacato di Bonanni lamenta, in particolare, la mancanza di una politica industriale, indispensabile per portare l’Italia fuori dalla crisi che colpisce in primis la famiglia, “comunità che oggi si sta facendo carico di questo processo”. Secondo la Cisl, “il federalismo impone al sindacato di riposizionare la sua azione territoriale. In questa direzione, la contrattazione territoriale e la concertazione sociale diventano rilevanti per migliorare le condizioni di vita delle persone e – ha sottolineato Sbarra – per realizzare il salto di qualità culturale per preparare il sindacalismo del futuro”. A livello territoriale, è inoltre fondamentale, “continuare la battaglia contro lavoro nero e sfruttamento”, ha detto inoltre il segretario Di Conza. “La legalità è precondizione per uno sviluppo sano e duraturo, per consentire alle imprese d’investire, agli amministratori di non subire condizionamenti, ai lavoratori – italiani e immigrati – di veder rispettati i diritti. Attraverso un’azione collettiva, generatrice di sviluppo, progresso e giustizia sociale, che passa dall’emergenza casa, da una corretta politica del territorio, dalla sicurezza, e soprattutto dagli appalti, dove vanno escluse le imprese che presentano offerte sotto costo, limitando la procedura del massimo ribasso e privilegiando l’offerta economicamente vantaggiosa. La capacità di contrattare con gli Enti Locali e nelle aziende diventa strategica per il sindacato in Capitanata, che è chiamato, più che altrove, a svolgere un ruolo non solo di contrapposizione e rivendicazione, ma anche di studio, analisi e proposta – cioè di concertazione seria e competente – per individuare le soluzioni ai problemi di lavoratori e pensionati, perché in questa terra – sottolinea la Cisl – non possiamo permetterci ulteriori arretramenti sul piano dello sviluppo, dell’ambiente e dell’occupazione”. Per questo, “è necessario riprendere a livello provinciale e regionale, il cammino della programmazione e della pianificazione, che ha subìto forti rallentamenti. Per uscire dalla crisi, bisogna guardare oltre la crisi, senza piangerci addosso”. Secondo il segretario della Cisl di Foggia, “bisogna svegliarsi, utilizzando le risorse disponibili per quelle progettualità che – attraverso la concertazione e con il grande lavoro svolto dal sindacato – erano già state individuate per favorire la crescita del Sistema Capitanata e della Regione Puglia”.