Un’Italia disastrosa perde 3 a 0 con un’Olanda apparsa a confronto degli italiani su un altro pianeta. Potremmo chiudere qui il commento ad una partita che crediamo di non aver mai visto, anche nelle peggiori prestazioni, disputare alla nostra nazionale.
Certamente l’assenza di Cannavaro avrà pesato nell’assetto difensivo, ma questo non può costituire in alcun modo un alibi per gli azzurri che costituiscono, sulle individualità, una delle nazionali più ricche di campioni e di uomini che sanno fare la differenza. Come non può essere un alibi il primo goal olandese che, a prescindere dalle interpretazioni, è stato siglato in nettissimo fuorigioco.
L’imputato numero uno è sicuramente Donadoni, non tanto perché ha messo in campo una formazione sbagliata, come hanno scritto tutti i giornali del mondo, ma perché non è stato veloce a correggerla nel corso della partita e a mettere in campo gli uomini, come è avvenuto a metà del secondo tempo, che, forse erano in grado di fare la differenza.
Grosso e Del Piero, in particolar modo, si sono mossi benissimo e hanno messo alle corde gli olandesi, fino al terzo goal che ha chiuso definitivamente l’incontro e ci ha fatto sperare in un passivo che non andasse oltre i tre goal. Adesso ci aspettano due finali da vincere entrambe. La prima con la Romania, la seconda con la Francia. Certo è, che se non si vince la prima la seconda potrebbe risultare del tutto ininfluente.
Donadoni, pensiamo, abbia capito la lezione e, forse uomini come Chiellini e Grosso, oggi, non ci si può permettere di lasciarli fuori.