"Ho difficoltà a credere a quello che sto sentendo riguardo a questa vicenda. So bene che è tutto da verificare, ma se le ipotesi si dovessero rivelare fondate, ci troveremmo davanti ad un fatto davvero increscioso."
Così Roberto Soldà sull\’inchiesta di Parentopoli che ha investito il rettore dell\’Università "La Sapienza" Renato Guarini (la cui elezione fu resa possibile soprattutto grazie ai voti del vicerettore e preside di Medicina Luigi Frati, già noto alla magistratura per un\’inchiesta simile).
Da alcuni mesi, dopo i servizi del quotidiano "La Repubblica", si indaga sull\’appalto da 8,8 milioni di euro per il parcheggio della Sapienza, vinto dalla società Cpc (Compagnia progettazione e costruzioni) di cui è presidente Leonardo Di Paola, professore di Estimo ad Architettura presso "La Sapienza". Ma si indaga anche sui concorsi pubblici da ricercatore vinti dalle due figlie e da un genero di Guarini, anche se l\’attenzione è incentrata sul concorso di Maria Rosaria, la primogenita del rettore, che ha vinto proprio il concorso per il settore di Estimo, la cui commissione era presieduta dal professor Di Paola.
Nonostante il comunicato ufficiale de "La Sapienza", che tende a correggere alcune delle voci che circolano sulla vicenda, e nonostante i legali del rettore facciano sapere di non aver ricevuto "alcun avviso di garanzia", i reati ipotizzati vanno dall\’ "abuso d\’ufficio" alla corruzione.
"Se così fosse non resterebbe nient\’altro da dire se non che la crescita etica, morale dell\’uomo è davvero lenta" prosegue Soldà. "Io non entro nel merito dei reati, mi pare solo che la maturità e il senso di responsabilità, specie in quegli uomini che rivestono incarichi di una certa importanza, dovrebbero assicurare un comportamento senza ombre, lontano dai pericoli dell\’opportunismo".
Ufficio Stampa Segretario Romano Italia dei Valori
Roberto Soldà